Omicidio Bergamini, compagno di squadra in aula: “Non ho pensato che fosse stato un suicidio”

"Ero a Modena quando Denis è morto. Non ho pensato che fosse stato un suicidio, perché non c'è mai stato alcun segnale in questa direzione"

Due ex compagni di squadra di Donato “Denis” Bergamini, sono stati sentiti oggi nel processo in Corte d’assise a Cosenza nel processo a carico dell’ex fidanzata del calciatore del Cosenza, di Argenta (Ferrara), morto il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico. Isabella Internò, imputata per omicidio volontario in concorso con ignoti, è difesa dagli avvocati Angelo Pugliese e Rossana Cribari. “Conoscevo Bergamini perché eravamo compagni di squadra – ha detto Nicola Di Leo, di 63 anni, al Cosenza nella stagione 1989/1990 – ma la mia conoscenza è stata prevalentemente ‘di campo’ perché non frequentavo i compagni al di fuori. Certamente era un calciatore eccezionale”.

“Non ho pensato che fosse stato un suicidio”

“Non ho pensato che fosse stato un suicidio”

Gianluca Presicci, di 58 anni, che ha giocato tre anni nel Cosenza, aveva, invece, una conoscenza anche fuori dal campo con Bergamini. “Avevo un rapporto splendido con Donato – ha raccontato – e ho conosciuto anche Isabella Internò. In quel periodo ero fidanzato con la mia attuale moglie e qualche volta siamo usciti tutti insieme. Denis era un ragazzo brillante, serio, per bene sotto ogni punto di vista. Il nostro unico pensiero era fare la miglior carriera possibile, eravamo un gruppo giovane ma inquadrato, vivevamo per il calcio. Ero a Modena quando Denis è morto. Non ho pensato che fosse stato un suicidio, perché non c’è mai stato alcun segnale in questa direzione”.

“Cristallizzate circostanze che non possono essere più messe in discussione”

Per la Parte civile, rappresenta dall’avvocato Fabio Anselmo, si è trattato di un’udienza “importante perché i testi hanno confermato quanto reso da altri compagni di squadra in merito al carattere di Denis. Si tratta di testimonianze precise che cristallizzano circostanze che non credo possano essere più messe in discussione”. Nel corso dell’udienza, come riporta l’Ansa, la Corte ha deciso di acquisire le dichiarazioni già rese da Maria Zerbini, madre di Denis, a causa delle sue compromesse condizioni di salute. La prossima udienza è stata fissata per mercoledì 8 marzo.

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