Omicidio Bergamini, tifoso ricorda l’ematoma a forma di cerchio sul viso

"Il volto di Bergamini aveva un ematoma, del diametro di una moneta di 20 centesimi, sulla parte sinistra della fronte. Era un cerchio rosso scuro"

di Maria Teresa Improta – Nuova udienza del processo Bergamini, la quattordicesima. Oggi in aula torna ad essere oggetto di discussione lo stato del cadavere di Denis Bergamini , il centrocampista del Cosenza calcio ritrovato cadavere nel novembre del 1989 sulla statale 106 a Roseto Capo Spulico, in provincia di Cosenza. Per la sua morte appare un unico imputato dopo la riapertura del caso da parte della Procura di Castrovillari nel 2017 da parte del procuratore Eugenio Facciolla. Si tratta di Isabella Internò, accusata di omicidio volontario pluriaggravato. È stato un ultrà del Cosenza a parlare di come si presentasse il volto di Bergamini nell’obitorio di Trebisacce, qualche ora dopo la sua morte. Innanzi al collegio giodicante della Corte d’Assise di Cosenza presieduto da Paola Lucente con a latere il giudice Marco Bilotta hanno testimoniato il tifoso e due compagne di classe di Isabella Internò.

L’ultrà che vide Bergamini in obitorio

L’ultrà che vide Bergamini in obitorio

Massimiliano De Pasquali, ultrà del Cosenza, oggi dipendente di una farmacia, ha raccontato cosa vide il giorno dopo la morte di Denis nell’obitorio di Trebisacce rispondendo a tutte le domande del pm Luca Primicerio. “Il volto di Bergamini – ha dichiarato il tifoso – aveva un ematoma, del diametro di una moneta di 20 centesimi, sulla parte sinistra della fronte. Era un cerchio rosso scuro. Dopo averlo visto ho subito ho pensato che non si fosse suicidato”. Quando in aula gli sono state mostrate, nel corso della testimonianza, le foto del cadavere l’ultrà ha affermato: “su questa foto non si nota bene ma era qui sull’occhio”. “Sulla piazzola della 106 – spiega De Pasquali – c’era qualche pozzanghera di fango, ma sulla strada non c’erano segni di frenata il mattino successivo. Ho visto una macchia di sangue grande dopo una curva, dove penso sia stato trovato il corpo di Denis era una grossa chiazza. Solo al funerale vidi la Internò per la prima volta. Era accompagnata da due persone, credo fossero parenti. Io sono un ultra che contesta le società, andavo agli allenamenti e parlavo con i calciatori perché sono i nostri beniamini. Di Denis si diceva che ogni tanto andava a prendere Padovano nei locali e lo portava a casa perché magari usciva il venerdì e non andava bene. Mi ricordo di quando Bergamini era infortunato ed è venuto a guardare la partita in curva con noi. Lui e Padovano erano calciatori che sudavano la maglia, non lo abbiamo mai contestato. E comunque quando protestavano contro i calciatori muovevamo critiche perché non si erano impegnati e potevano dare di più, mai perché avevano pilotato la partita taroccandone il risultato. Bergamini – spiega il tifoso parlando del giovane calciatore ferrarese scomparso – non era uno dei calciatori da contestare lui dava l’anima in campo durante le partite. Quindici giorni prima della sua morte un’amica, mi raccontò che le avevano riferito che stava litigando davanti a una scuola, un liceo scientifico di Cosenza, non ricordo se fosse lo Scorza o il Fermi”.

Le compagne di classe di Isabella

“Ho frequentato la ragioneria di Rende. Sono stata in classe per due anni – spiega Carmela Parise – con Isabella Internò. Lei era più grande ed era stata bocciata al terzo superiore, poi alla fine del quarto anno fu bocciata di nuovo e cambiò classe. Non sono mai uscita con lei. Ci vedevamo a scuola, non eravamo amiche. Non mi ha mai parlato di Bergamini, ma si sapeva in classe che aveva questo ragazzo. Tra i pettegolezzi si faceva riferimento al fatto che si lasciassero spesso. In classe ricordo che in quel periodo diceva a tutti di aver guidato l’auto di grossa cilindrata del suo ragazzo”. “Sono stata a scuola alla Ragioneria di Rende insieme a Isabella Internò dal primo al quarto superiore (al terzo siamo state bocciate insieme) poi al quarto – spiega la compagna di banco di Isabella, Principe Fabrizia – lei ha perso l’anno e io sono andata avanti. Quando è morto Bergamini di sicuro non eravamo più insieme in classe perché io nel 1989 mi sono diplomata. Non sono mai uscita con Isabella perché io vivevo a Santo Stefano di Rende e i miei genitori non mi mandavano al pomeriggio a passeggiare a Commenda. Il primo anno era fidanzata con Lucio che veniva a prenderla a scuola. Denis l’ho visto una volta davanti scuola mentre aspettavamo il bus e l’ha salutata mentre passava in macchina. Non mi ha mai raccontato che era incinta e che aveva abortito. Quando non andavamo a scuola andavamo alla villetta a Commenda, ma Bergamini non è mai stato con noi in quelle occasioni”.

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