Emergono nuovi particolari sull’omicidio di Giuseppe De Masi, il 39enne ucciso la vigilia di Capodanno a Soriano Calabro, nel Vibonese. A distanza di oltre due mesi dal fatto di sangue, una persona sarebbe finita nel registro degli indagati. Si tratta di un piccolo imprenditore edile del posto, sospettato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio. I carabinieri, da quanto si apprende, avrebbero perquisito l’abitazione dell’uomo e sequestrato un’autovettura. Inoltre, grazie all’ausilio dei vigili del fuoco, gli uomini dell’Arma hanno anche aperto una cassaforte nell’abitazione dell’imprenditore.
Soriano presidiato dalle forze dell’ordine
Soriano presidiato dalle forze dell’ordine
Questa attività era solo l’ultima di una serie già espletata nelle scorse settimane e subito dopo l’omicidio di De Masi, a dimostrazione che l’attività investigativa diretta da procuratore capo della Repubblica di Vibo Camillo Falvo è incessante. Nel centro dell’Alto mesima, infatti, non si fermano i presidi delle forze dell’ordine, così come le perquisizioni sulle cui risultanze vige, com’è comprensibile, il massimo riserbo.
Freddato con diversi colpi di pistola
De Masi, coinvolto nell’operazione “Ghost” – poi assolto – è stato ucciso all’interno di un salone di barbiere per mano del killer che lo ha freddato con diversi colpi di pistola, di cui uno alla testa. Facile ipotizzare che chi lo attendeva con furia omicida, fosse/fossero a conoscenza dei suoi spostamenti.
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