L’autopsia conferma la ricostruzione di Joselito Marras: i fratelli Mirabello sono stati uccisi in Sardegna e poi lasciati in pasto ai cinghiali
Con oggi si chiude il cerchio sulla misteriosa sparizione dei due fratelli Mirabello: Davide e Massimiliano sono stati uccisi e lasciati in pasto agli animali. I corpi dei due uomini, originari di San Gregorio d’Ippona in provincia di Vibo Valentia, erano stati trovati nei giorni scorsi nelle campagne del comune di Dolianova in Sardegna ed oggi sono stati sottoposti all’esame post mortem. L’autopsia sui corpi – eseguita dal medico legale Roberto Demontis – è durata oltre le sette ore e ha confermato la ricostruzione di Joselito Marras, di 57 anni e vicino di podere. La confessione di quest’ultimo ha permesso ai ricercatori di ritrovare sabato 3 aprile i corpi dei due fratelli, scomparsi il 9 febbraio scorso. Il sig. Marras, insieme al figlio Michael, 27enne, sono ritenuti i responsabili dell’omicidio dei due Mirabello e sono stati arrestato il 20 marzo.
Con oggi si chiude il cerchio sulla misteriosa sparizione dei due fratelli Mirabello: Davide e Massimiliano sono stati uccisi e lasciati in pasto agli animali. I corpi dei due uomini, originari di San Gregorio d’Ippona in provincia di Vibo Valentia, erano stati trovati nei giorni scorsi nelle campagne del comune di Dolianova in Sardegna ed oggi sono stati sottoposti all’esame post mortem. L’autopsia sui corpi – eseguita dal medico legale Roberto Demontis – è durata oltre le sette ore e ha confermato la ricostruzione di Joselito Marras, di 57 anni e vicino di podere. La confessione di quest’ultimo ha permesso ai ricercatori di ritrovare sabato 3 aprile i corpi dei due fratelli, scomparsi il 9 febbraio scorso. Il sig. Marras, insieme al figlio Michael, 27enne, sono ritenuti i responsabili dell’omicidio dei due Mirabello e sono stati arrestato il 20 marzo.
I due corpi appena rinvenuti, erano irriconoscibili a tal punto da essere identificati solo dai vestiti. Erano stati collocati in una zona impervia, dove la vegetazione li avrebbe facilmente ricoperti. Non è una zona raggiungibile facilmente. Sono stati quindi buttati lì, senza il “privilegio” di una sepoltura: lasciati alle intemperie e in pasto degli animali. Al termine dell’esame autoptico, è stato chiesto l’accertamento del Dna, mentre i carabinieri del Ris hanno portato via quel che restava dei vestiti. La dinamica dell’omicidio appare chiara: un colpo di fucile al collo ha ucciso Davide che è morto sul colpo, mentre sul corpo di Massimiliano è stata accertata una evidente frattura alla parte destra del cranio procurata con un oggetto contundente, procurata verosimilmente dallo stesso fucile. I corpi, ora, saranno restituiti alla famiglia e presto, potranno tornare a casa, a San Gregorio d’Ippona, nel Vibonese, dove potranno ricevere finalmente una degna sepoltura.
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