Fine pena mai per i calabresi Nino De Luca 31enne di Melissa e Dante Lanza 37enne di Cetraro. Condanna a 16 anni di reclusione ciascuno per concorso anomalo nell’omicidio nei confronti di Franco De Luca 43enne di Melissa e Massimiliano Caiazza 29enne di Cetraro. I quattro sono ritenuti responsabili dell’omicidio di Sesto Grilli assassinato nella notte del 17 marzo 2019 a San Lorenzo in Campo (Pesaro Urbino). Della vicenda si ricorda l’audio shock che ha incastrato i responsabili: “L’ho impacchettato tutto, è stato lì buono buono” diceva Nino De Luca, ritenuto responsabile del delitto. Tale intercettazione dei Carabinieri della Compagnia di Fano, insieme all’esame del Dna sul nastro adesivo con cui fu legata la vittima e appartenente ai complici sono state fondamentali per arrivare alla sentenza della Cassazione.
L’omicidio Grilli
L’omicidio Grilli
Grilli morì per asfissia alle 4:24: i responsabili rubarono la cornetta del telefono fisso cordless in cui erano memorizzate le ultimi numeri chiamati, nel tentativo, secondo l’accusa, di ostacolare gli accertamenti delle forze dell’ordine. C’era infatti una conoscenza tra Grilli e la famiglia De Luca: la vittima conosceva anche il padre dei due ragazzi. A quanto si è appreso fu in base alla testimonianza di un carabiniere che in passato aveva ricevuto un prestito di soli 1000 euro dalla vittima che, con sorpresa del militare, chiese 100 euro di interessi al momento della restituzione. Risulterebbe tra l’altro che tra il 2011 e il 2012 Giuseppe De Luca avesse evidenziato come Grilli chiedesse quasi quotidianamente la restituzione di somme di denaro.