Hanno risposto entrambi alle domande del giudice e hanno respinto le accuse. Salvatore e Rosario Lo Bianco, accusati di essere gli autori materiali dell’omicidio del geologo Filippo Piccione avvenuto a Vibo nel febbraio del 1993 durante i festeggiamenti di carnevale, non hanno fatto scena muta davanti al gup distrettuale Filippo Aragona e assistiti dagli avvocati Giuseppe Orecchio, Raffaele Manduca e Patrizio Cuppari si sono difesi dichiarandosi estranei alla vicenda.
La difesa degli indagati
La difesa degli indagati
In particolare Salvatore Lo Bianco, recluso nel carcere di Terni perché già arrestato nel maxi blitz “Rinascita Scott”, ha contestato punto per punto le accuse, specificando dove si trovasse il giorno dell’agguato e di conoscere i collaboratori soltanto come concittadini. Poi ha anche precisato di non aver avuto alcun rapporto. Rosario Lo Bianco, collegato dal penitenziario di Vibo Valentia, ha risposto alle domande del magistrato dicendosi completamente estraneo a quanto contestato dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I legali attenderanno adesso il deposito degli atti per poi valutare di presentare ricorso al riesame.
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