Il Tribunale del Riesame di Catanzaro (presidente Michele Cappai, giudici Giuseppe De Salvatore e Sara Mazzotta) ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Rosario Lo Bianco, 52 anni di Vibo Valentia, arrestato lo scorso 24 marzo nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Direzione distrettuale antimafia sull’omicidio di Filippo Piccione, avvenuto nel febbraio del 1993 a pochi passi da piazza Municipio. Accolto il ricorso presentato dall’avvocato Patrizio Cuppari. Lo Bianco ha quindi ottenuto la scarcerazione ed è tornato in libertà. Le motivazioni dei giudici del Riesame saranno note entro i prossimi 45 giorni.
L’omicidio di Filippo Piccione
L’omicidio di Filippo Piccione
Il genero del defunto boss Carmelo Lo Bianco, alias Sicarro, è accusato di aver fatto il “palo” nell’agguato che è costato la vita all’imprenditore vibonese ucciso nella domenica di carnevale del 21 febbraio del 1993 in pieno centro a Vibo Valentia, proprio sotto la sua abitazione. Secondo l’accusa a sparare sarebbe stato un altro Lo Bianco, Salvatore, detto “U Gniccu”, fratello di Leoluca, a sua volta assassinato un anno prima. Il presunto killer sarebbe stato accompagnato dal cugino Nicola Lo Bianco, figlio di “Sicarro” scomparso per lupara bianca qualche anno dopo. Rosario Lo Bianco, unitamente ad Antonio Grillo detto “Totò Mazzeo” (deceduto) avrebbero invece coperto gli esecutori materiali del delitto.