di Vincenzo Imperitura – Chiama in causa direttamente il procuratore capo di Catanzaro Nicola Gratteri, Fabio Gaudenzi, condannato per reati legati all’inchiesta mafia Capitale e arrestato oggi dalla questura di Roma per possesso di armi da guerra. L’uomo, in un delirante video postato su youtube, appare con il volto camuffato da un cappuccio e racconta di chiamarsi Gaudenzi e di appartenere assieme a Massimo Carminati (il “cecato” dell’inchiesta sulla mafia autoctona a Roma) e altri personaggi legati all’inchiesta dell’ex procuratore capo Giuseppe Pignatone, al “gruppo di fascisti di Roma Nord”.
Davanti alla telecamera che lo inquadra davanti a una parete bianca, l’uomo che dice di essere Gaudenzi (il video è ora al vaglio degli inquirenti che dovranno verificare l’attendibilità delle dichiarazioni) annuncia il suo arresto e annuncia che si consegnerà al questore della Capitale e di essere pronto a rivelare, ma solo al Procuratore Gratteri, il mandante dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, il Diabolik a capo degli Irriducibili della Lazio con un passato criminale che richiama droga e camorra, e ammazzato come un boss su una panchina al Tuscolano con un unico colpo alla nuca. Gaudenzi è stato arrestato oggi a Roma dopo che alcuni vicini avevano avvisato le forze dell’ordine dopo avere sentito degli spari, esplosi dallo steso Gaudenzi all’interno della sua stesa abitazione.
Davanti alla telecamera che lo inquadra davanti a una parete bianca, l’uomo che dice di essere Gaudenzi (il video è ora al vaglio degli inquirenti che dovranno verificare l’attendibilità delle dichiarazioni) annuncia il suo arresto e annuncia che si consegnerà al questore della Capitale e di essere pronto a rivelare, ma solo al Procuratore Gratteri, il mandante dell’omicidio di Fabrizio Piscitelli, il Diabolik a capo degli Irriducibili della Lazio con un passato criminale che richiama droga e camorra, e ammazzato come un boss su una panchina al Tuscolano con un unico colpo alla nuca. Gaudenzi è stato arrestato oggi a Roma dopo che alcuni vicini avevano avvisato le forze dell’ordine dopo avere sentito degli spari, esplosi dallo steso Gaudenzi all’interno della sua stesa abitazione.