Di Antonia Opipari – «Una delusione dietro l’altra». I parenti di Francesco Rosso, il 34enne ucciso il 14 aprile 2015 nella macelleria di proprietà della sua famiglia a Simeri Mare (Cz), commentano così la notizia della condanna a 17 anni di reclusione per il 27enne Danilo Monti, uno dei presunti assassini del giovane. La sentenza con rito abbreviato è stata emessa dal giudice Antonio Battaglia a seguito della richiesta di sedici anni e quattro mesi pervenuta dal sostituto procuratore Veronica Calcagno, su attribuzione delle attenuanti generiche.
«17 anni di galera sono troppo pochi se paragonati alla vita di un ragazzo di soli 34 anni» fanno sapere dalla famiglia Rosso che oggi, per l’ennesima volta si trova nelle condizioni d’incassare una stoccata legale. Un verdetto che è assai poco soddisfacente e che arriva alla vigilia del sit-in di protesta, che si terrà domani 1° ottobre dalle 8.30 alle 13.00 in piazza Matteotti a Catanzaro: «A maggior ragione, dopo la scarcerazione e l’assegnazione degli arresti domiciliari al presunto mandante e l’esigua condanna ad uno dei possibili esecutori materiali dell’omicidio, la manifestazione di domani è a dir poco doverosa.
«17 anni di galera sono troppo pochi se paragonati alla vita di un ragazzo di soli 34 anni» fanno sapere dalla famiglia Rosso che oggi, per l’ennesima volta si trova nelle condizioni d’incassare una stoccata legale. Un verdetto che è assai poco soddisfacente e che arriva alla vigilia del sit-in di protesta, che si terrà domani 1° ottobre dalle 8.30 alle 13.00 in piazza Matteotti a Catanzaro: «A maggior ragione, dopo la scarcerazione e l’assegnazione degli arresti domiciliari al presunto mandante e l’esigua condanna ad uno dei possibili esecutori materiali dell’omicidio, la manifestazione di domani è a dir poco doverosa.
È necessario sensibilizzare l’opinione pubblica e la Magistratura su questo spiacevole episodio e su un iter giudiziario che agli occhi della comunità e della famiglia appare poco chiaro. Siamo tutti ricaduti nello sconforto» hanno dichiarato i familiari del macellaio ucciso. La mamma di Francesco, presente alla lettura del verdetto di primo grado ha dichiarato senza mezzi termini: «Continuano ad uccidere mio figlio. Mi aspettavo una condanna esemplare».