La Corte di Cassazione, Sezione quinta Penale, all’Udienza del 25 febbraio 2022 ha accolto il ricorso proposto dagli avvocati Sandro D’Agostino e Giovanni Vecchio nell’interesse di Salvatore Barone, annullando l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro e ordinando un nuovo giudizio. Il fatto è relativo all’omicidio di Domenico Antonio Valenti. Si tratta del secondo pronunciamento dei giudici di legittimità che in precedenza avevano cassato l’ordinanza pronunciata il 31 luglio 2019 dal Tribunale del Riesame di Catanzaro che annullava quella adottata l’8 luglio 2019 dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, con cui Salvatore Barone era stato sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere.
Il provvedimento
Il provvedimento
La misura cautelare trae origine dalle indagini poste in essere dal Norm – Aliquota Operativa della Compagnia di Tropea e dalla Stazione di San Calogero, in relazione all’omicidio verificatosi nel pomeriggio del 15 agosto 2016, quando Cosma Damiano Sibio, dichiara ai carabinieri di San Calogero di aver ucciso Domenico Valenti. Dopo tre anni dal fatto anche Salvatore Barone, genero di Sibio, viene considerato quale concorrente e arrestato.
La vicenda oggetto del processo ha anche incidentalmente interessato il procedimento denominato “Rinascita Scott” quando all’udienza del 16 novembre 2021, il Luogotenente Notaro, in servizio ai Ros di Catanzaro, ha riferito su una intercettazione in cui Pasquale Gallone, nel corso di una riunione rappresentava a Domenico Paglianiti delle plurime condotte di vessazione poste in essere da Domenico Antonio Valenti nei confronti di Sibio Cosma (coimputato giudicato separatamente).
Si sostiene che Domenico Antonio Paglianiti avrebbe dovuto riferire le notizie consegnategli da Gallone a Domenico Paglianiti alias “U Zingaru” (cugino di Domenico Antonio Paglianiti), ossia il padre della moglie di Giuseppe Valenti, figlio della persona offesa deceduta. Si tratta di un elemento importante perché conferma come il fatto di sangue sia dipeso da una reazione incontrollata alle vessazioni da anni patite dal Comsa Damiano Sibio. Il Tribunale del Riesame sarà, quindi, chiamato per la terza volta a pronunciarsi nell’ambito di un procedimento che presto arriverà dinanzi al gip del Tribunale di Vibo Valentia, con un quadro probatorio certamente arricchito rispetto al giudizio che ha portato alla condanna del reo confesso Sibio Cosma Damiano.