La Procura generale dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello a Catanzaro conferma la sentenza di primo grado, con conseguente condanna a 30 anni di carcere, nei confronti di Giuseppe Prostamo, 36enne di San Giovanni di Mileto. E’ accusato – assieme al fratello Antonio – dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Francesco Vangeli, il 26enne di Scaliti di Filandari scomparso nella notte fra il 9 e il 10 ottobre 2018 ed il cui corpo non è stato ancora ritrovato. Per i due fratelli, l’accusa è aggravata dal metodo e dalle finalità mafiose e dall’ulteriore aggravante di aver commesso il fatto per motivi abietti.
Vangeli, secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, avrebbe pagato con la vita i suoi sentimenti verso una ragazza ritenuta invece ‘sua‘ da un esponente della criminalità organizzata locale, Antonio Prostamo. L’aggravante della metodologia mafiosa per Giuseppe Prostamo è stata successivamente esclusa e fatta derivare – secondo gli inquirenti – dai legami dei due fratelli con gli zii Nazzareno e Giuseppe Prostamo, quest’ultimo ucciso a San Costantino Calabro il 4 giugno 2011.
Vangeli, secondo la ricostruzione della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, avrebbe pagato con la vita i suoi sentimenti verso una ragazza ritenuta invece ‘sua‘ da un esponente della criminalità organizzata locale, Antonio Prostamo. L’aggravante della metodologia mafiosa per Giuseppe Prostamo è stata successivamente esclusa e fatta derivare – secondo gli inquirenti – dai legami dei due fratelli con gli zii Nazzareno e Giuseppe Prostamo, quest’ultimo ucciso a San Costantino Calabro il 4 giugno 2011.