di Vincenzo Imperitura – E’ stato restituito oggi alla famiglia, il corpo senza vita dell’operaio morto sul lavoro a Monasterace nel cantiere aperto per la ristrutturazione dei binari ferroviari.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo di 45 anni e con mansioni da vigilante, era alla guida di un mezzo cingolato quando, facendo manovra, ha inavvertitamente urtato con la testa uno dei tanti container che sono stati sistemati dalla ditta che sta eseguendo i lavori lungo i binari. Un colpo fatale che non ha lasciato scampo all’operaio che è morto sul colpo.
Secondo le prime ricostruzioni, l’uomo di 45 anni e con mansioni da vigilante, era alla guida di un mezzo cingolato quando, facendo manovra, ha inavvertitamente urtato con la testa uno dei tanti container che sono stati sistemati dalla ditta che sta eseguendo i lavori lungo i binari. Un colpo fatale che non ha lasciato scampo all’operaio che è morto sul colpo.
E se la dinamica del fatto è così chiara che gli inquirenti hanno deciso di non effettuare l’esame autoptico sul cadavere, sveltendo così le pratiche che consentiranno alla famiglia di celebrare i funerali già nelle prossime ore, il prossimo passo sarà capire perché lo sfortunato operaio di trovasse, in piena notte, alla guida del mezzo cingolato. Sul versante delle indagini intanto la procura di Locri ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo, per ora verso ignoti.
Gli interrogatori previsti nelle prossime settimane potrebbero contribuire a chiarire il vero motivo che ha spinto l’uomo – assunto per vigilare sul cantiere durante le ore notturne – a salire su quella gru, e quali fossero, precisamente, le mansioni a cui era stato destinato. Il giorno dopo l’incidente intanto, il cantiere dove si è registrato l’ennesimo morto di lavoro in Calabria, resta desolatamente vuoto, come i binari che corrono lungo la dorsale jonica.