Operazione Achei, accolta la richiesta di Legambiente di costituirsi parte civile

"Chiediamo pene severe contro chi saccheggia il patrimonio culturale, archeologico e artistico della Calabria cosi' impoverendo l'intera collettività"

Nell’udienza che si è tenuta ieri, 1 dicembre 2021, il tribunale collegiale di Crotone ha accolto l’istanza presentata da Legambiente di costituirsi parte civile nel processo relativo all’operazione del 2019 denominata “Achei”. L’indagine, tra le più importanti nella lotta al traffico illecito di beni archeologici in tutta Italia e in alcuni Paesi europei, ha portato a 180 indagati e a 23 misure cautelari. In Calabria, la banda di tombaroli ha devastato importanti porzioni delle aree archeologiche di «Apollo Aleo» a Cirò Marina, di Capo Colonna, di «Castiglione di Paludi», del Cosentino e dell’area di Cerasello. Legambiente si è costituita parte civile con l’Avv. Costantino Francesco Baffa del CeAG Calabria, nel processo Achei.

Legambiente parte civile

Legambiente parte civile

“Il Collegio ha saputo ben motivare – ha spiegato l’avvocato Costantino Francesco Baffa del CeAG di Legambiente Calabria – la legittimazione di Legambiente di prendere parte quale parte civile nel processo, la quale è stata oggetto di discussione, unitamente alla rappresentazione delle ragioni che consentono l’intervento in sede penale nella qualità di parte civile, quale titolare per la tutela degli interessi ambientali cui è preposta ope legis e quindi anche degli interessi dello stato quale parte danneggiata per la violazione del patrimonio archeologico, conseguente alla violazione dei precetti penali contestati, rigettando conseguentemente tutte le opposizioni del collegio di difesa”.

Aggressione criminale ai tesori della Calabria

“Una notizia molto positiva per la nostra associazione – commenta Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria – che si colloca nella nostra attività di contrasto, a tutti i livelli, all’aggressione criminale ai tesori della nostra regione. Chiediamo pene severe contro chi saccheggia il patrimonio culturale, archeologico e artistico della Calabria cosi’ impoverendo l’intera collettività sia sotto il profilo materiale che immateriale. Allo stesso tempo cogliamo l’occasione per chiedere maggiore impegno ed attenzione da parte delle Pubbliche Amministrazioni e la realizzazione di interventi di protezione, tutela e valorizzazione in un’ottica di sviluppo sostenibile”.

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