La Corte di Cassazione ha annullato il provvedimento degli arresti domiciliari emesso nei confronti di Antonio Rosario Mastroianni, nell’ambito dell’operazione Alibante. La Suprema Corte si è pronunciata oggi sulla base del ricorso presentato dai legali Ortensio Mendicino ed Antonio Muscimarro del Foro di Lamezia Terme, disponendo l’annullamento con rinvio. “La sentenza – affermano i legali – è di assoluta rilevanza, rappresentando oggi l’unico caso di annullamento del provvedimento cautelare emesso nei confronti di 19 indagati. L’ordinanza del Gip distrettuale di Catanzaro aveva resistito sino ad oggi a tutti i ricorsi di legittimità proposti dai vari difensori nell’interesse di tutti gli altri coindagati nelle varie udienze svoltesi dall’ottobre sino alla data odierna e conclusisi tutti con sentenze di rigetto ed inammissibilità”.
Reati consumati tra la Calabria e la Valle d’Aosta
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Nei giorni scorsi era arrivata la chiusura delle indagini per l’operazione, che a maggio scorso che ha portato all’emissione di 19 misure cautelari da parte della Dda di Catanzaro con l’accusa a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta. Reati che si sarebbero consumati lungo il comuni del litorale tirrenico e in particolare nei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, oltre che nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza.