L’ex consigliere regionale Claudio Parente aveva già chiesto, tramite i suoi legali, di poter essere sentito dal pubblico ministero per chiarire la sua posizione. È quanto fanno sapere gli avvocati Giacomo Maletta e Antonio Iannone, a seguito dell’avviso di garanzia notificato al proprio assistito questa mattina dai militari della Guardia di finanza di Catanzaro, su disposizione della Procura, che hanno inoltre dato esecuzione a un provvedimento di sequestro preventivo ai fini della confisca, anche per equivalente, di euro 37.682,80. “Sarebbe stato desiderio degli scriventi – scrivono – nel corso del richiesto incontro, chiarire al pm che la delibera del consiglio comunale di Catanzaro numero 95 del 13.09.2018 non ha mai sancito alcuna cessione di aree, previste dal progetto di riqualificazione delle periferie, approvato dal Governo, anche perché l’associazione Vivere Insieme, avrebbe potuto procedere alla acquisizione delle stesse aree, mediante trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, esercitando il proprio diritto di riscatto, per come riconosciutogli dalla legge, come già effettuato dal Comune di Catanzaro per situazioni analoghe”.
“In merito agli incarichi di natura fiduciaria – continuano i legali – nella struttura consiliare, conferiti a persone vicine ai consiglieri comunali, Gironda e Pisano, si specifica che gli stessi incarichi sono stati formalizzati all’insediamento di Parente, nel consiglio regionale, quindi molto tempo prima della seduta del consiglio comunale, di cui certamente non poteva aversi contezza dei tempi e modalità. Trattasi in ogni caso di persone che avevano i titoli di studio (laurea in giurisprudenza e laureanda), e che avevano partecipato, già da qualche anno, all’attività del Gruppo e del Movimento ‘Officine del Sud'”.
“In merito agli incarichi di natura fiduciaria – continuano i legali – nella struttura consiliare, conferiti a persone vicine ai consiglieri comunali, Gironda e Pisano, si specifica che gli stessi incarichi sono stati formalizzati all’insediamento di Parente, nel consiglio regionale, quindi molto tempo prima della seduta del consiglio comunale, di cui certamente non poteva aversi contezza dei tempi e modalità. Trattasi in ogni caso di persone che avevano i titoli di studio (laurea in giurisprudenza e laureanda), e che avevano partecipato, già da qualche anno, all’attività del Gruppo e del Movimento ‘Officine del Sud'”.
Gli avvocati Giacomo Maletta e Antonio Iannone fanno sapere che anche lo stesso Parente ha “proceduto a querele analitiche sulla stessa vicenda” e pertanto “si resta fiduciosi di poter chiarire il prima possibile tutte le fattispecie mosse al nostro assistito, ritenendo inverosimili le accuse contestate”.
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