Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria, presieduto da Antonio Genovese, ha annullato il decreto di sequestro preventivo emesso lo scorso 13 maggio nei confronti di Bruno Galatà, 25 anni, imprenditore di Mongiana (in provincia di Vibo Valentia), coinvolto nell’operazione Eureka, condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria. Accolto il ricorso dell’avvocato Giovanni Russomanno. Qualche settimana fa lo stesso Tribunale si era favorevolmente espressa su un’altra istanza presentata del legale catanzarese in relazione alla misura cautelare che il gip di Reggio Calabria aveva adottato nei confronti del suo assistito passato dal divieto di dimora al temporaneo divieto di esercitare l’attività imprenditoriale per la durata di sei mesi. Ora arriva un nuovo provvedimento che alleggerisce ulteriormente la posizione di Galatà.
L’operazione Eureka
L’operazione Eureka
L’inchiesta, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è sfociata nel maxi blitz che lo scorso mese di maggio portò all’esecuzione di un’ordinanza di custodia nei confronti di 108 persone nell’ambito di quattro diversi filoni di indagini collegati tra di loro. Al centro dell’indagine un imponente traffico internazionale di droga gestito – secondo l’accusa – dalle cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo. Tra i cautelati è finito Bruno Galatà, accusato di intestazione fittizia di beni e destinatario sia dell’ordinanza di custodia cautelare che del decreto di sequestro preventivo annullato adesso dal Tribunale del Riesame di Reggio Calabria.
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