Operazione “Faust”, Morra: “Simbolo di infiltrazione della ‘ndrangheta nel Pubblico”

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“Il sindaco di Rosarno, avvocato Giuseppe Idà, eletto nel 2016 a capo di una lista civica, ma dell’Udc e molto vicino a Giovanni Arruzzolo, nuovo presidente del Consiglio Regionale della Calabria in sostituzione di Domenico Tallini, è tra gli arrestati dell’operazione ‘Faust’ condotta stamani dai carabinieri di Reggio Calabria. Idà è ora ai domiciliari”. È quanto scrive sulla propria pagina Facebook, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra. “Lo stesso provvedimento cautelare – continua – è stato adottato nei confronti di un consigliere comunale, eletto nella stessa lista di Idà, Domenico Scriva. Entrambi sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. L’operazione, secondo gli investigatori reggini, ha consentito di accertare la radicata ed attuale operatività dei Pisano, conosciuti come i ‘diavoli di Rosarno’, nonché, in un contesto che rivela cointeressenze di sodalizi operanti nel Mandamento Tirrenico, l’attuale pervasività dell’articolazione denominata società di Polistena, capeggiata storicamente da esponenti della famiglia ‘Longo’, ed anche della locale di ‘ndrangheta di Anoia”.
“Il sindaco di Rosarno, avvocato Giuseppe Idà, eletto nel 2016 a capo di una lista civica, ma dell’Udc e molto vicino a Giovanni Arruzzolo, nuovo presidente del Consiglio Regionale della Calabria in sostituzione di Domenico Tallini, è tra gli arrestati dell’operazione ‘Faust’ condotta stamani dai carabinieri di Reggio Calabria. Idà è ora ai domiciliari”. È quanto scrive sulla propria pagina Facebook, il presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Nicola Morra. “Lo stesso provvedimento cautelare – continua – è stato adottato nei confronti di un consigliere comunale, eletto nella stessa lista di Idà, Domenico Scriva. Entrambi sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. L’operazione, secondo gli investigatori reggini, ha consentito di accertare la radicata ed attuale operatività dei Pisano, conosciuti come i ‘diavoli di Rosarno’, nonché, in un contesto che rivela cointeressenze di sodalizi operanti nel Mandamento Tirrenico, l’attuale pervasività dell’articolazione denominata società di Polistena, capeggiata storicamente da esponenti della famiglia ‘Longo’, ed anche della locale di ‘ndrangheta di Anoia”.
“Secondo l’accusa – scrive Morra – la cosca Pisano avrebbe fornito appoggio elettorale ad Idà e a Scriva in occasione delle elezioni comunali del 2016, in cambio della promessa di incarichi nell’organigramma comunale a uomini di fiducia della consorteria criminale. Oltre a questi signori, altri 47 soggetti sono stati interessati da misure cautelari, nelle province di Vibo Valentia, Messina, Salerno, Matera, Brindisi, Taranto, Alessandria e Pavia, con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, traffico di stupefacenti, detenzione illegale di armi, tentato omicidio, usura e procurata inosservanza di pena. Se ci pensate 9 province e ben 7 regioni. Questo è il livello di infiltrazioni della ‘ndrangheta. E c’è chi si balocca causando crisi di governo”.

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