Opi Cosenza: “Sul caso Cetraro chiediamo revoca dei procedimenti”

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“L’immediata revoca dei procedimenti disciplinari privi di fondamento a carico degli operatori coinvolti nella vicenda grottesca dell’ospedale di Cetraro”. Questa la presa di posizione ufficiale da parte del presidente dell’Opi di Cosenza Fausto Sposato in merito ai fatti ormai noti dell’ospedale di Cetraro e della sospensione degli operatori.

Sposato ha scritto una lunga missiva al Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza, Zuccatelli, al Direttore Risk Management, Ariani, al Presidente Regione Calabria Santelli ed al Commissario Straordinario Regione Calabria, Cotticelli. “Chiediamo anche al Direttore dello Spoke di intervenire disciplinarmente verso quei collaboratori della direzione di presidio che non lo hanno informato per tempo adottando una condotta omissiva per cui passibile di sanzione e di valutare l’esistenza di eventuali pressioni verso gli operatori coinvolti, loro malgrado, nell’episodio”, afferma Sposato. Non solo: “Chiediamo come Ordine che vengano individuati eventuali responsabilità di natura organizzativa/gestionale e di sicurezza che hanno determinato la criticità e di agire nei confronti di chi, da troppo tempo, ha instaurato un clima di sfiducia e tensione destabilizzando il sistema che, lo vogliamo, ricordare è patrimonio di questa azienda sanitaria”. Il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, in prima linea in questi mesi di battaglia contro il Covid, a difesa dei suoi colleghi chiede anche di “adottare tutte le misure necessarie, nel rispetto dei ruoli, per assicurare l’applicazione dei protocolli e delle linee guida in materia di sicurezza dei pazienti e degli operatori. Tutto ciò – assicura – al fine di tutelare l’immagine della categoria da noi rappresentata, per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, per stimolare tra gli operatori maggiore fiducia e coinvolgimento nei percorsi di cura tenendo presente che gli stessi sono innanzitutto persone e professionisti capaci e disponibili, tanto da impegnarsi in prima persona al solo scopo di rendere il P.O. di Cetraro una struttura sicura ed efficiente per come merita il comprensorio”. Non si esclude, infine, l’invio di tutta la documentazione alla Procura della Repubblica.

Sposato ha scritto una lunga missiva al Commissario Straordinario dell’Asp di Cosenza, Zuccatelli, al Direttore Risk Management, Ariani, al Presidente Regione Calabria Santelli ed al Commissario Straordinario Regione Calabria, Cotticelli. “Chiediamo anche al Direttore dello Spoke di intervenire disciplinarmente verso quei collaboratori della direzione di presidio che non lo hanno informato per tempo adottando una condotta omissiva per cui passibile di sanzione e di valutare l’esistenza di eventuali pressioni verso gli operatori coinvolti, loro malgrado, nell’episodio”, afferma Sposato. Non solo: “Chiediamo come Ordine che vengano individuati eventuali responsabilità di natura organizzativa/gestionale e di sicurezza che hanno determinato la criticità e di agire nei confronti di chi, da troppo tempo, ha instaurato un clima di sfiducia e tensione destabilizzando il sistema che, lo vogliamo, ricordare è patrimonio di questa azienda sanitaria”. Il presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, in prima linea in questi mesi di battaglia contro il Covid, a difesa dei suoi colleghi chiede anche di “adottare tutte le misure necessarie, nel rispetto dei ruoli, per assicurare l’applicazione dei protocolli e delle linee guida in materia di sicurezza dei pazienti e degli operatori. Tutto ciò – assicura – al fine di tutelare l’immagine della categoria da noi rappresentata, per garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori, per stimolare tra gli operatori maggiore fiducia e coinvolgimento nei percorsi di cura tenendo presente che gli stessi sono innanzitutto persone e professionisti capaci e disponibili, tanto da impegnarsi in prima persona al solo scopo di rendere il P.O. di Cetraro una struttura sicura ed efficiente per come merita il comprensorio”. Non si esclude, infine, l’invio di tutta la documentazione alla Procura della Repubblica.
Redazione Calabria 7

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