OPINIONI | Calabria rossa: altro favore alla classe politica scellerata e alla ‘ndrangheta

coronavirus lockdown

di Ger. L. – Se ne parlava da settimane. Da oggi è realtà. La Calabria è isolata dal resto d’Italia. Sarà di nuovo “lockdown”. Questa volta però lo Stato non ci lascerà totalmente a casa, quantomeno potremmo recarci dal barbiere o dal parrucchiere. Prenoteremo il taglio ed il colore dei capelli almeno due volte a settimana così abbiamo la possibilità di incontrare gli amici, scambiare quattro chiacchere. In fondo noi meridionali ci accontentiamo di poco (una bella donna ed un bicchiere di vino). Un’opportunità in più anche per gli amanti. Se durante il primo lockdown i mariti infedeli avevano la scusa della passeggiata del cane per incontrare fugacemente l’amante, adesso avranno anche un altro alibi: potranno dire alle compagne, alle mogli, alle fidanzate che devono andare dal barbiere, con la scusa che gli effetti collaterali del virus determinano la crescita veloce dei capelli e della barba. Attenzione: anche le mogli potranno andare dal “parrucchiere”. Solo i tradimenti non si fermeranno, il resto è blackout.

La Calabria in ginocchio e il paradosso all’italiana

La Calabria in ginocchio e il paradosso all’italiana

Mai come questa volta la Calabria sarà in ginocchio, dovendo affrontare una crisi economica senza precedenti che la riporterà indietro di decenni. Tutto questo per colpa di un sistema politico corruttivo e collusivo che negli ultimi trent’anni ha governato la Regione Calabria, calpestando i diritti dei cittadini, tra i quali anche quello fondamentale della salute. Come al solito pagheranno le conseguenze le persone che hanno aiutato a crescere onestamente questa Regione e che adesso vedono infranti i loro sogni e le loro speranze. I ragazzi continueranno ad emigrare, la povera gente dovrà stringere la cinghia, i politici faranno comunicati di circostanza per discostarsi, agli occhi degli elettori, da colpe che si portano con loro da anni. Alla fine resterà la rassegnazione. Il cittadino calabrese saprà adeguarsi ed alle prossime elezioni troverà il modo di avvicinarsi ad uno dei tanti politici di grido che con false promesse ancora una volta garantirà posti di lavoro, contributi, progetti e illusorie speranze. Un paradosso all’italiana che ha dell’incredibile. Solo la settimana scorsa il Governo tedesco aveva consentito l’accesso in Germania ai soli “calabresi” (i complottisti adesso diranno che c’era un accordo tra la ‘ndrangheta e la Merkel), a fronte di una diffusione epidemiologica tra le più basse d’Europa. Giuseppe Conte però ha “chiuso” lo stesso.

Le responsabilità del Governo e quelle della Regione

Il sistema sanitario calabrese è al collasso. Che novità! Nessuno si era accorto di questo. Eppure alcune aziende sanitarie in Calabria erano state commissariate, per evidenti infiltrazione della criminalità organizzata e da un clientelismo sconcertante, danneggiando in maniera letale il settore della sanità. Una svista che blocca un’economia già molto debole che sicuramente non può interessare a Roma, perché le unità produttive sono tutte al Nord. Il motore economico dell’Italia non è certo la Calabria. Eppure nel primo lockdown lo Stato subito è andato in aiuto, giustamente, alle martoriate città di Bergamo e Milano attraverso l’installazione, nel giro di pochi giorni, degli ospedali militari da campo. Una soluzione adeguata è stata trovata anche per bloccare il contagio che arrivava tramite gli immigrati, ancorando nei porti siciliani navi adibite ad ospedale. Al Governo in questo momento possiamo solamente accusarlo di non essere subentrato con provvedimenti riparatori. Una nave militare ferma nell’immenso porto di Gioia Tauro, pronta ad affrontare le emergenze legate alla diffusione del temibile covid-19, non richiedeva né una spesa eccessiva né un lungo lasso di tempo. Analogo discorso per gli ospedali da campo, da potere collocare in prossimità dei grandi centri abitati. Tutto questo non poteva essere fatto anche in questa terra? No. La Calabria deve soccombere alla volontà di Roma ed alla stessa politica regionale.

Un altro favore alla ‘ndrangheta

Diciamola tutta. Se continua l’emergenza, non si potrà andare al voto regionale. Questa “chiusura” totale è l’ennesimo favore ad una classe politica scellerata, ma soprattutto alla criminalità organizzata. La ‘ndrangheta si sostituirà totalmente allo Stato, acquisendo anche quella poca economia ancora sana che esiste sul territorio. Gli operatori economici, ormai esausti, saranno costretti a vendere le loro strutture alla criminalità, diventando le nuove leva della ‘ndrangheta. Mi viene in mente la famosa frase di Tito Livio: “Quando a Roma si discute, Sagunto è espugnata”.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Il Coordinamento Provinciale di Sinistra Italiana: “Non si conoscono i motivi che hanno provocato la soppressione del servizio né i tempi di riapertura”
Il sindaco Roy Biasi e l’assessora Maria Fedele hanno incontrato la vicepresidente Giusy Princi a Catanzaro
Domani i funerali, che saranno celebrati dal vescovo di Lamezia Terme, a S. Pietro Apostolo, città di origine del sacerdote
L'Università Magna Graecia è tra i 10 atenei italiani selezionati per ospitare i talk, che avranno come tema il claim “Impariamo ad Amarci”
Dopo l’intervento dei carabinieri, è emerso un triste quadro fatto di violenza fisica e psicologica, che andava avanti da diverso tempo
“Si valuta una delibera per concedere l’uso gratuito dei locali, per un periodo sufficiente a risolvere le problematiche dibattute”
La Digos di Cosenza ha già identificato una dozzina di tifosi giallorossi. Tra i reati contestati, lesioni aggravate, devastazione e saccheggio, violenza privata e altri
I disordini si sono registrati fuori dallo stadio a Cosenza, con tifosi che avrebbero ingaggiato un confronto con le forze dell’ordine e lanciato fumogeni e petardi
"Da quanto ci è stato riferito - fa sapere il sindacato - sulla carta è tutto fatto è c’è pure una responsabile ma nella realtà nulla si è mosso in questo ultimo anno"
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved