di Nico De Luca – L’Ordine dei Biologi calabrese è ancora incredulo. Nell’avviso di manifestazione d’interesse per il reclutamento di nuovi medici e specializzandi pubblicato dalla Regione Calabria la figura del biologo non è mai menzionata.
Eppure nella lotta contro il coronavirus i laboratori di microbiologia di tutte le strutture pubbliche sono da sempre sottoposti giorno e notte a turni di lavoro ininterrotti.
Eppure nella lotta contro il coronavirus i laboratori di microbiologia di tutte le strutture pubbliche sono da sempre sottoposti giorno e notte a turni di lavoro ininterrotti.
E proprio ora che la nostra regione potrebbe subìre un picco di contagiati non si avverte il bisogno di irrobustire, sia pure a tempo determinato, gli organici.
“Siamo allibiti ed anche preoccupati – dichiara a Calabria7 il delegato regionale dell’Ordine Francesco Scicchitano – per questa ‘dimenticanza’ clamorosa.
Eppure il presidente nazionale D’Anna aveva già avuto un contatto con la neo governatrice Santelli e con il commissario Cotticelli per incontrarsi nelle prossime settimane.
Siamo anche intervenuti col Ministro Speranza che aveva per primo dimenticato di inserire la nostra categoria tra quelle da inserire nel decreto, sentendoci rispondere che si era trattato appunto di un ‘refuso‘.”
Intanto i laboratori da Reggio a Cosenza passando per Vibo, Crotone e le due strutture di Catanzaro lavorano al chiuso per assicurare il normale espletamento delle analisi in favore dei ricoverati.
“Se dovesse aumentare la richiesta di tamponi – continua Scicchitano – anche in numeri ancora più alti di quelli odierni, le nostre strutture non potrebbero soddisfarla.
E allora, perché tra le figure ricercate non ci sono i biologi, specialisti più diretti a dare la prima risposta in caso di paziente sospetto? Hanno fatto i conti con possibili assenze per malattia ordinaria o anche a causa della mole di lavoro cui sono sottoposti gli organici?”
A proposito di organici vale la pena ricordare che in Calabria le assunzioni sono ferme da vent’anni; e che a causa del lunghissimo commissariamento per il piano di rientro l’età media di alcuni reparti viaggia ben oltre i 55 anni.