di Gabriella Passariello- Violentata più volte da suo nonno, costretta a guardarlo mentre compiva atti sessuali davanti ai suoi occhi e a toccarlo. Lei una bimba di soli 8 anni, obbligata a crescere troppo in fretta, doveva mantenere il silenzio e in cambio le toccava il “contentino”, un pacco di patatine. Emergono particolari agghiaccianti nella richiesta di misura cautelare in carcere vergata dal procuratore capo di Vibo Camillo Falvo e dal magistrato Maria Cecilia Rebecchi, pienamente accolta dal gip Francesca del Vecchio nei confronti di un 70enne (LEGGI QUI) indagato per aver violentato quella nipotina a cui le sono stati negati sogni e spensieratezza.
“Mi procurava dolore e perdite di sangue”
“Mi procurava dolore e perdite di sangue”
La bimba racconta alla psicologa con lucidità le atrocità di quegli abusi: “mi procuravano dolore e perdite di sangue… a volte anche dietro mi faceva male… però non capivo perché… eh lui poi mi ha toccato sempre… questa volta davanti (…). Si è tolto la zip e mi ha fatto toccare… e poi è uscita una cosa bianca… E precisa che in due occasioni le violenze erano state filmate, una da lei stessa, l’altra dalla madre, sentita poi dagli inquirenti per trovare riscontro ai continui abusi confessati dalla figlia. La mamma conferma tutto, prova l’esistenza dei due video che immortalano due episodi aberranti: il primo accaduto nell’estate 2021, quando si reca dietro un forno in muratura e davanti ai suoi occhi vede l’uomo masturbarsi davanti alla figlia e l’altro in cui si intravede il 70enne con la cerniera abbassata, che si tocca dicendo: “ ti piace? Guarda che non ci vede nessuno”. Video successivamente acquisiti e confluiti negli atti della Procura.
I sensi di colpa della bimba
Nel narrato della piccola emerge anche il senso di colpa per quanto accaduto: la bimba ritiene che il nonno si sia comportato così nei suoi confronti “perché pensa che sono una sconosciuta, è colpa mia perché ho rovinato la famiglia, perché se non c’ero io non succedeva nulla”. Struggente è poi il tentativo di proteggere le sorelline minori non solo da eventuali abusi del nonno, ma anche dall’ impedire loro che potessero assistere a quell’orrore che lei stessa stava subendo. La minorenne, inoltre in più occasioni riferisce che l’indagato l’aveva portata in un luogo in cui era presente una casetta, costruita dal 70enne stesso e che lei definisce la casa di zio Tony, nei pressi di un campeggio in disuso da anni. “In questo luogo è presente un letto ‘tutto sfatto’… “ si è alzato i pantaloni come se non fosse stato niente e ce ne siamo andati… poi lui ha ricominciato di nuovo”.
LEGGI ANCHE | Nonno violenta la nipote di 8 anni, Marziale: “Crimine grave, resti in galera”