“Ringrazio Invernizzi non perché mi dedica la sua grossolana e disinformata attenzione, ma perché mi consente di confutare una grande balla che purtroppo è stata messa in giro: sul palco, col sottoscritto, non c’è mai stato nessun boss. Capito?”
Queste le parole di Giuseppe Pitaro nella replica a Invernizzi (Lega)
Queste le parole di Giuseppe Pitaro nella replica a Invernizzi (Lega)
“Mai, nessun boss – afferma Pitaro -. E se si torna sull’argomento in questi termini, sarà costretto a sporgere querela per diffamazione. Forse, in una circostanza, è salito, assieme ad altre decine di persone sul palco per salutarmi (in un paese che fa meno di mille presenze e 800 votanti) uno dei figli del presunto boss del paese: un ventenne incensurato e in rappresentanza dell’associazione giovani di Torre.
Per quanto concerne le altre spropositate illazioni del leghista morso da giustizialismo hard (spero non solo in Calabria, dove forse ha i carboni bagnati!), mi pare che manchi dell’alfabeto giudiziario. Cita la Procura e ignora il Gip, che, lo ricordo (Invernizzi legga l’ordinanza, se davvero è interessato al caso, e lasci perdere i consigliori infedeli) ha escluso, inequivocabilmente, l’esistenza di ogni patto tra il sottoscritto e l’impresa Chiefari. Informo, nell’occasione, benché sia dell’avviso che le difese si facciano nei tribunali e non sulla stampa (ma questa è un’altra delle barbarie del nostro tempo), che dell’interdittiva nei confronti dell’impresa Chiefari (come spiega il Gip) “Pitaro non è stato mai informato”.
Voglio dirle – conclude Pitaro -, caro On. Invernizzi, che non permetterò a nessuno di infangare il mio buon nome e quello della mia famiglia, e tutelerò nelle sedi giudiziarie opportune le mie ragioni e i miei diritti.”
(redazione calavria7)