Ospedale da campo a Cosenza, cittadinanza onoraria agli ufficiali dell’Esercito

Allestito il 1° dicembre 2020 con 40 posti letto, ha accolto pazienti fino a marzo. Trasformato in centro vaccinale è stato smantellato ad inizio agosto

“Se la città è un libro di pietra, questa è una pagina bellissima di quel libro e che sarà ricordata per sempre, per la presenza dell’Esercito a Cosenza, in una circostanza così particolare come quella dell’emergenza causata dalla pandemia”. E’ la frase con la quale il sindaco Mario Occhiuto ha suggellato la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria agli ufficiali dell’Esercito che hanno dato un decisivo contributo all’azione di contrasto all’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, concorrendo alla realizzazione dell’Ospedale militare da campo allestito nell’area della stazione ferroviaria di Vaglio Lise dal 1° dicembre 2020.  “Oggi è una giornata speciale per la città di Cosenza – ha detto il Sindaco Occhiuto nell’introdurre la cerimonia – perché attraverso questo riconoscimento si salda ancora di più il legame che il Comune di Cosenza e la città tutta hanno stretto con i militari dell’Esercito, da quando entrò in funzione l’Ospedale militare da campo con la presa in carico del primo paziente covid proveniente dal pronto soccorso dell’Annunziata”.

I cittadini onorari

I cittadini onorari

La cittadinanza onoraria, già deliberata all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta del 21 luglio scorso, è stata attribuita, con la consegna ufficiale delle pergamene, avvenuta questa mattina nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, al Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo (Commissario straordinario all’emergenza Covid-19), al Tenente Generale Antonio Battistini (Capo dell’Ufficio Relazioni Istituzionali presso la Struttura commissariale di supporto per l’emergenza Covid 19 e Capo della Sanità militare dell’Esercito), al Colonnello Alfonso Zizza (direttore dell’ospedale militare di Messina), al Colonnello Michele Tirico (primo direttore dell’ospedale da campo di Cosenza), al Tenente Colonnello Michele Ricci (Comandante del 3° reparto di sanità “Milano” ubicato nella città di Bellinzago Novarese in provincia di Novara) e al Colonnello Francesco Rizzo (anche lui direttore, in una fase successiva, dell’Ospedale da campo di Cosenza dopo essere subentrato, dal 20 gennaio di quest’anno, al colonnello Tirico). La pergamena destinata al Generale Figliuolo, che non ha potuto presenziare per altri comprensibili impegni, in una fase in cui rimangono ancora alte l’attenzione e l’azione di contrasto nei confronti del Covid, è stata ritirata al suo posto dal Generale Battistini.

Contributo all’emergenza prezioso

“Questo riconoscimento è particolarmente importante per la città– ha aggiunto Occhiuto – perché con esso intendiamo esprimere profonda gratitudine a coloro che hanno consentito, scegliendo Cosenza, anziché altre località che pure avevano fatto richiesta, di dare un significativo supporto all’Ospedale dell’Annunziata e a tutto il territorio della provincia per far fronte alla situazione di assoluta emergenza, causata dalla diffusione del Covid-19. Il Sindaco Occhiuto ha poi dato lettura delle motivazioni delle cittadinanze onorarie conferite ai militari: “per aver, ciascuno per la propria parte, dato un prezioso e decisivo contributo all’azione di contrasto all’emergenza sanitaria causata dalla pandemia, concorrendo alla realizzazione della struttura ospedaliera campale allestita nell’area della stazione ferroviaria di Vaglio Lise, mettendola a disposizione della comunità cosentina, ma anche di tutta la provincia di Cosenza, in una prima fase per alleviare la pressione sofferta dall’Ospedale Hub dell’Annunziata, e, in una seconda fase, dopo la riconversione in centro vaccinale, dal 9 marzo 2021, per consentire alla popolazione di sottoporsi alla somministrazione dei vaccini”.

Struttura allestita con celerità

Occhiuto ha, inoltre ricordato, la grande celerità con cui venne allestita la struttura campale “in un momento- ha ricordato il primo cittadino – in cui c’era grande preoccupazione a Cosenza e avevamo tantissime persone che stazionavano al pronto soccorso, in attesa di essere smistate all’interno dei reparti ospedalieri. In quel momento, grazie alla disponibilità del Ministero della Difesa, dell’Esercito e della Protezione civile – ha proseguito Occhiuto – abbiamo avuto la possibilità di avere a Cosenza la struttura campale. Con questa cerimonia leghiamo per sempre la comunità cosentina all’Esercito che ha dimostrato grande umanità, professionalità e capacità organizzativa e che ci è venuto in soccorso in un momento così difficile. E con questo tributo vogliamo estendere i nostri sentimenti di riconoscenza anche a tutto il personale sanitario militare (Occhiuto l’ha definita “la meglio gioventù”) che ha operato nella struttura campale, in segno di particolare gratitudine per l’eccellente e straordinario ausilio che è stato prestato in favore dei pazienti e dell’intera popolazione della città”.

Conversione in centro vaccinale

“La struttura campale si è rivelata – ha aggiunto, inoltre, il Sindaco Occhiuto – molto utile quando è stato riconvertito in centro vaccinale. La riconversione ha consentito di ottimizzare al massimo le forze e avviare al meglio la campagna di vaccinazione che prosegue ancora oggi il suo percorso anche se in un luogo diverso da quello originario. E’ per tutte queste ragioni che siamo particolarmente fieri ed orgogliosi del fatto che da oggi gli Ufficiali dell’Esercito possano essere annoverati tra i cittadini onorari di Cosenza”. E gli ufficiali dell’Esercito destinatari delle cittadinanze, dopo la consegna delle pergamene, sono intervenuti per un ringraziamento alla città e all’Amministrazione comunale. Il tenente Generale Battistini, la prima persona alla quale il Sindaco indirizzò la richiesta di allestire a Cosenza la struttura campale militare, ha ricordato nel suo intervento il viaggio che le tende dell’ospedale da campo stavano compiendo da Beirut per essere ricollcate in Italia.

Tornare alla normalità

La decisione di collocarlo qui a Cosenza – ha detto Battistini – fu presa dal Governo e dai Ministeri della salute e della Difesa. Da quel momento è cominciata questa avventura”. Battistini ha, inoltre ricordato, dopo la riconversione in centro vaccinale, la collocazione all’interno di una struttura stabile, quella attuale (nei locali comunali di via degli Stadi) “voluta – ha aggiunto – congiuntamente, anche per dare alla popolazione il messaggio che si stava uscendo dal regime emergenziale per andare verso una fase strutturata nella quale un ruolo proattivo era assegnato non solo alle forze armate e all’esercito, ma anche a tutti i servitori dello Stato chiamati a fornire supporto ai cittadini. Tornare alla normalità – ha aggiunto il Generale Battistini – è un segnale importante e insieme stiamo raggiungendo un obiettivo importantissimo. La campagna vaccinale sta andando molto bene e prosegue”.

“Ai tanti cittadini di Cosenza che hanno avuto fiducia in noi vorrei affidare un messaggio di testimonianza per convincere tutti gli altri cittadini, che ancora non l’hanno fatto, a vaccinarsi, perché il vaccino è la strada per uscire da questa situazione e riprenderci la vita normale. La vaccinazione è un dovere verso noi stessi, verso i nostri cari e verso le persone che hanno situazioni di salute più gravi delle nostre”. Poi Battistini ha rivolto un ringraziamento particolare “a tutti i ragazzi, medici e infermieri dell’Esercito, che hanno lavorato e continuano a lavorare come supporto nella struttura sanitaria che abbiamo sempre vissuto come una struttura di supporto per realizzare la volontà dell’autorità politica e sanitaria di Cosenza. Siamo stati un supporto e continueremo ad esserlo”. Negli interventi successivi il colonnello Zizza ha raccontato della prima telefonata del Sindaco Occhiuto che risale al novembre del 2020. Ha quindi rivolto anche lui un ringraziamento particolare agli ufficiali medici. “Il vero motore sono loro”.

Riconoscimento gradito

Per il colonnello Tirico, primo direttore della struttura campale, la cittadinanza onoraria è “un riconoscimento estremamente gradito e sentito, perché abbiamo vissuto insieme dei momenti di grandissima criticità, 24 ore su 24. Organizzare l’ospedale – ha aggiunto -è stata una grande sfida perché c’è stata una corsa contro il tempo per garantire la sicurezza alla popolazione cosentina. Ho trascorso tutte le festività natalizie e di fine anno a Cosenza e ho potuto toccare con mano il calore e l’ospitalità dei cosentini. Ci portavano i dolci tipici delle festività”. Una testimonianza dello stesso tenore quella del Colonnello Rizzo, “tutti noi porteremo Cosenza nel cuore”, e del tenente colonnello Ricci : “ciò che ci ha dato la forza di andare avanti è stata la solidarietà di tutti e in particolare dei cittadini che ci hanno dato una grande dimostrazione d’affetto. Una signora anziana ci chiamava figli”.

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