L’Unione sindacale di base di Cosenza chiede che i fondi del decreto rilancio vengano utilizzati per stabilizzare i 92 ex operatori socio sanitari dell’Azienda ospedaliera di Cosenza.
“Nello scorso mese di novembre i 92 ex Oss dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro, con conseguente decurtamento delle loro retribuzioni – scrive l’Usb – Questa soluzione, emersa nel corso di un confronto in Prefettura, fu necessaria per evitare il licenziamento di 30 dipendenti, imposti dalla Coopservice”.
“Nello scorso mese di novembre i 92 ex Oss dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza hanno subito una riduzione dell’orario di lavoro, con conseguente decurtamento delle loro retribuzioni – scrive l’Usb – Questa soluzione, emersa nel corso di un confronto in Prefettura, fu necessaria per evitare il licenziamento di 30 dipendenti, imposti dalla Coopservice”.
Da quel momento in poi, “nonostante le promesse del generale Cotticelli e delle istituzioni locali, nessuno si è più preoccupato della sorte di questi lavoratori, che da oltre 20 anni prestano servizio all’Ospedale dell’Annunziata”.
Continua l’Usb: “Dopo il danno, inoltre, si è concretizzata la beffa, infatti ai dipendenti viene costantemente richiesto di effettuare ore di lavoro extra. Tra poco più di dieci giorni, il 31 luglio 2020, scadrà l’intero appalto che riguarda oltre ai 92 ex Oss anche 150 addetti alle pulizie e 135 circa ausiliari”.
Usb rivela, inoltre, che “La nuova gara d’appalto è stata affidata alla Consip”.
La posizione dell’Usb “è sempre stata chiara, la priorità è l’internalizzazione dei servizi attraverso la stabilizzazione dei lavoratori e delle lavoratrici che già da molti anni prestano servizio presso l’Ao di Cosenza. La gestione del settore sanitario non può più essere fonte di profitto per le aziende private. I 92 ex OSS sono una risorsa, è impensabile che chi gestisce la sanità calabrese possa pensare di scaricarli da un giorno all’altro, dopo averne garantito la crescita professionale, preferendogli persone che mai hanno operato nel settore”.
Crediamo sia opportuno cogliere, al fine di stabilizzare i lavoratori – concludono – l’occasione offerta dal Decreto Rilancio, approvato pochi giorni fa dal Parlamento, che apre la strada all’assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori precari del comparto sanitario che abbiano alle spalle un minimo di tre anni di servizio, negli ultimi otto anni, alle dipendenze dell’amministrazione che procede all’assunzione di personale. Come organizzazione sindacale metteremo in campo ogni possibile strumento al fine di raggiungere la stabilizzazione dei lavoratori e ottenere l’internalizzazione dei servizi”.