E’ una triste storia quella recapitata alla nostra redazione e che raccontiamo affinché le istituzioni competenti possano intervenire.
E’ una delle tristi storie che in tempo di Coronavirus stanno diventando sempre più frequenti. Un papà catanzarese, D. P., con un bimbo di 3 anni, non lavora da due mesi ed era un lavoratore in nero. Non ha reddito da quando è scattato il lockdown e pensa al suo bimbo, essendo divorziato, quattro o cinque giorni a settimana. Ha chiesto il buono spesa al Comune di Catanzaro, ma non ha ricevuto nulla.
E’ una delle tristi storie che in tempo di Coronavirus stanno diventando sempre più frequenti. Un papà catanzarese, D. P., con un bimbo di 3 anni, non lavora da due mesi ed era un lavoratore in nero. Non ha reddito da quando è scattato il lockdown e pensa al suo bimbo, essendo divorziato, quattro o cinque giorni a settimana. Ha chiesto il buono spesa al Comune di Catanzaro, ma non ha ricevuto nulla.
Ed allora ha chiesto aiuto ad un amico, che lo ha indirizzato a richiedere un pacco alimentare dalla Protezione Civile. Un piccolo aiuto che in tempi così difficili diventa una boccata di ossigeno per chi, come il signor D. P. vive questo momento così drammatico. Il pacco è stato recapitato a casa, portato su e aperto. La delusione e lo sconforto, però, hanno decisamente preso il sopravvento quando, vedendo i prodotti ricevuti, si è preso atto che non fossero commestibili e insufficienti. Frutta e verdura in cattivo stato, pane vecchio di qualche giorno e due rotoli di carta igienica nella carta del pane, non esattamente igienica per come consegnata. E poi due pacchi di basta e uno di biscotti, uno di latte ed uno di caffè.
“Come posso fare a dare da mangiare a mio figlio – racconta D. P. a Calabria 7 –. Non posso dargli solo pastina e olio, ha bisogno di qualche omogeneizzato”. Di fronte al pacco alimentare ricevuto, l’uomo ha deciso di consegnare quanto avuto al Comune, lasciandolo davanti la porta di Palazzo De Nobili. L’auspicio è che si tratti di un singolo episodio e che i pacchi alimentari non siano tutti come quello consegnato a D. P. e che, soprattutto, chi di dovere possa aiutarlo, per non lasciarlo solo nel suo drammatico momento.
In basso le foto del contenuto del pacco alimentare ricevuto ed il tutto è stato lasciato davanti la porta di Palazzo De Nobili, sede del Comune di Catanzaro.