Ieri dopo sette mesi di processo il Tribunale di Adelaide ha emesso un verdetto di condanna per Domenic Perre, un uomo calabrese originario di Platì responsabile di aver costruito ed inviato un pacco bomba alla National Crime Authority nel 1994. L’esplosione uccise Geoffrey Bowen, il detective che stava indagando Perre sul suo coinvolgimento in una piantagione di cannabis scoperta a Hidden Valley, e ferì gravemente l’avvocato Peter Wallis. L’autore del delitto, originario di Platì, è stato giudicato colpevole a distanza di 28 anni dall’accaduto, con le indagini che dopo una lunga pausa sono riprese nel 2016. La sentenza verrà resa nota a settembre.
Le accuse a carico di Domenic Perre
Le accuse a carico di Domenic Perre
La morte di Geoffrey Bowen è stata per 28 anni uno dei principali casi irrisolti in Australia, nonostante le indagini da subito si fossero concentrate sul calabrese Domenic Perre. Le accuse a suo carico vennero fatte cadere nel settembre del 1994, anche se nei decenni successivi le indagini rimasero sempre attive, per venire poi riprese con decisione nel 2016. La svolta di questa indagine è arrivata grazie a prove forensiche più sofisticate rispetto agli anni ’90, in un processo caratterizzato da forti prove indiziarie. La criminologa ed esperta di ‘ndrangheta dell’università dell’Essex Anna Sergi ha testimoniato nel 2018 per due volte al processo contro Perre, per fornire una valutazione dal punto socio-antropologico sulla struttura della ‘ndrangheta in Australia.