Oggi è il grande giorno. Tutto è pronto per quello che il Comune di Catanzaro ha definito “un grande atto di amore verso chi è entrato nella leggenda”. Stiamo parlando del conferimento della cittadinanza onoraria a Massimo Palanca, il mitico ‘O Rey che ha fatto cantare e gioire i tifosi giallorossi anche con i suoi mitologici gol direttamente dalla bandierina del calcio d’angolo.
L’orario fissato è quello delle 18.30, nella Sala Consiliare della Provincia, dove il Consiglio Comunale conferirà la prestigiosa onorificenza all’icona giallorossa.
Alla seduta istituzionale hanno confermato la propria presenza anche diversi ex compagni di squadra ed una rappresentanza dell’Us Catanzaro e dei club organizzati.
Per consentire una visione in simultanea al pubblico, è stato allestito uno schermo nella Casa delle culture, al pian terreno del palazzo provinciale.
Minuto di silenzio per Mazzone e Scorza
Minuto di silenzio per Mazzone e Scorza
Apre i lavori del Consiglio Comunale, come di consueto, il presidente della pubblica assise Gianmichele Bosco alle ore 18.38, dando il via libera all’appello che fa segnare 22 presenti. “Purtroppo il mondo del calcio è stato colpito da due lutti, Carlo Mazzone, che ha avuto un’esperienza con l’US Catanzaro, e Francesco Scorza“. Per questo l’assise ha dedicato un minuto di silenzio alla loro memoria.
“Era il 16 novembre 1986 quando scelsi il mio riferimento calcistico, – ha poi continuato Bosco – erano gli anni di Maradona e Platini ma qui avevamo Massimo Palanca. Allo stesso modo ricordo dolorosamente il tuo addio al calcio, ‘ma non a Catanzaro’ che come dicevi tu, era come Parigi o New York. Oggi Catanzaro diventa più ricca, grazie a te Massimo”.
Ritirata ufficialmente la maglia numero 11 di Palanca
“A 10 anni guardavo Palanca fare gol da calcio d’angolo”. Queste le parole che hanno aperto l’intervento del Ds giallorosso, Diego Foresti, presente al Consiglio straordinario e che ha dato un importante annuncio ufficiale: “La maglia numero 11 che fu indossata da Massimo Palanca sarà ritirata”.
La sua maglia, inoltre, sarà disponibile negli store in tiratura limitata: 111 pezzi.
Tra queste, la numero 011 verrà messa all’asta e la somma del ricavato verrà data in beneficienza a un’associazione cara allo stesso Palanca.
La maglia si presenta con un cofanetto dorato con la faccia di Palanca, e all’interno della maglia, sotto il colletto, la frase che storicamente ha distinto Palanca: “Sono un povero diavolo, vivo alla giornata, in provincia, lontano mille chilometri dai grandi centri. Ma la sera, quando me ne vado a casa, Catanzaro diventa Parigi, Roma, New York. Sarò un po’ matto ma è così”.

Fiorita: “Ognuno ha il suo simbolo e il suo eroe, noi abbiamo scelto Palanca”
La parola è però prima passata al sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, per la proposta deliberativa. “La nostra città ha bisogno di riannodarsi a simboli”. Così ha esordito Fiorita prima di una dichiarazione d’amore al Catanzaro, “unica squadra di calcio, un regalo che ci siamo fatti senza saperlo, una parte fondamentale della nostra città, un simbolo”.
Ha poi parlato della “piccola rivoluzione della recente promozione in Serie B” e del “motivo d’orgoglio che questa Amministrazione sia riuscita a consegnare il Ceravolo alla sua città. Non sappiamo se sarà sufficiente a giocare la prima o la seconda partita – ha precisato -, ma noi abbiamo mantenuto quanto promesso”
“Ognuno ha il suo simbolo e il suo eroe – ha poi aggiunto -, noi abbiamo scelto Palanca. Il Catanzaro è stata una fiaba di provincia e Palanca è stato il nostro eroe. Massimo Palanca è stato molto più che un semplice giocatore di calcio: O Rey, Imperatore della Ovest, ha rappresentato l’epoca d’oro del Catanzaro, e un ideale e modello di dirittura morale per i giovani”. Con queste motivazioni è stata proposta dunque la cittadinanza onoraria a Massimo Palanca.
Palanca: “Un affetto che cresce di anno in anno e che non riesco a spiegarmi”
La proposta passa all’unanimità, non c’erano dubbi, e Massimo Palanca è ufficialmente cittadino onorario di Catanzaro. “Ora per me viene il difficile – ha detto un commosso ‘O Rey -. Non sono abituato a parlare davanti agli amministratori della città. Vi ringrazio tutti perché credo – ha ironizzato – sia la prima volta che si raggiunge l’unanimità in un Consiglio comunale. Vi ringrazio ancora per la stima che avete nei miei confronti a tanti anni di distanza da quando ho smesso di giocare, anche se frequento spesso Catanzaro e scendiamo spesso molto volentieri con la mia famiglia a Catanzaro. È un affetto che cresce di anno in anno ed è una cosa che non riesco a spiegarmi. Lo vedo nei bambini che non mi hanno mai conosciuto, forse dai discorsi dei genitori e dei nonni, e questo vuol dire che andiamo avanti con l’età. Tutti questi attestati mi fanno capire che ho fatto qualcosa per Catanzaro perciò devo ringraziare chi mi ha dato la possibilità di farlo, dirigenze, allenatori e tifosi, ma consentitemi di ringraziare i miei compagni di squadra senza i quali non avremmo potuto ottenere niente. L’esempio più lampante è un’altra figura storica, Adriano Banelli, con lui voglio racchiudere tutti i miei compagni di squadra”. Da Palanca anche un pensiero nostalgico alla Catanzaro che conosceva. “Vedo che ora non c’è più quel passeggio, quella partecipazione dei cittadini e vedo tante attività chiuse. Io vorrei vedere crescere questa città, e per questo invito tutti gli amministratori attuali e quelli che verranno a lottare affinché Catanzaro torni il Capoluogo di Regione della Calabria. 12 anni fa mi sono state consegnate le chiavi della città – ha concluso -, oggi la cittadinanza onoraria, dopo cosa c’è?”.


