(NDL) Un parroco di colore amato ma in odore di trasferimento.
A Palermiti, piccolo centro catanzarese delle preserre nell’alto Soveratese, è un’estate molto atipica. Causa restrizioni non c’è la tipica atmosfera aggregativa per le feste estive ( 2 luglio S. Giusto e natività Madonna della Luce; ultima domenica di agosto fino alla prima di settembre Madonna della Luce).
A Palermiti, piccolo centro catanzarese delle preserre nell’alto Soveratese, è un’estate molto atipica. Causa restrizioni non c’è la tipica atmosfera aggregativa per le feste estive ( 2 luglio S. Giusto e natività Madonna della Luce; ultima domenica di agosto fino alla prima di settembre Madonna della Luce).
Ma soprattutto il clima del paese è turbato dalle voci che vogliono partente il giovane parroco di colore Kingsley Chigbuogu Nwachukwu, 34 anni, nigeriano, arrivato da un anno e mezzo come vicario ma già entrato nel cuore dei palermitesi, alcuni dei quali riavvicinatisi alla Chiesa grazie a lui.
La Curia di Catanzaro-Squillace assume che si è trattato di una collocazione temporanea e che secondo regole don Kingsley deve iniziare da vice facendo il secondo ad un altro parroco. Ma alcuni sussurrano che dietro la formale giustificazione vi possano essere accenni di razzismo che il giovane sacerdote potrebbe avrebbe subìto.
LA COMUNITA’
Sta di fatto che nella sua chiesa di S. Nicola vescovo i fedeli sono sbigottiti. Disorientato il sindaco Roberto Giorla che “ha visto un clima nettamente diverso e migliore nel suo paese da quando don Kingsley si è integrato con la comunità. Sia dal punto di vista personale che come sindaco – ha detto Giorla – esprimo massimo dissenso per il provvedimento di trasferimento di Don Kinsley.
Notizia, che oltre a lasciare sgomento il sottoscritto, ha creato malcontento nella quasi totalità dei concittadini palermitesi.
Non si capisce come si sia potuto provvedere a questo trasferimento, considerando il lavoro che quotidianamente don Kinsley ha saputo svolgere, riportando tranquillità nella comunità e soprattutto, riuscendo a riavvicinare i cittadini alla chiesa.
Le motivazioni esposte domenica dal rappresentante della diocesi sono incomprensibili e contribuiscono a far perdere credibilità alla diocesi stessa.”
Fuori da ogni schema istituzionale a parlare è Igor Gullà, maestro di pianoforte e protagonista di tante iniziative teatrali assieme alla moglie Federica.
“Dire che siamo dispiaciuti è poco. Don Kingsley ha stupito tutti: è arrivato senza conoscere la lingua e l’ha imparata; senza esperienze occidentali e si è integrato; è solare, espansivo, propositivo. Ha portato nuova gente in Chiesa e riportato chi come me si era un po’ allontanato. Siamo rispettosi della Diocesi e delle sue decisioni – conclude Gullà – ma al Vescovo vorrei dire di pensarci bene perché quando si costruisce qualcosa di bello bisogna andare avanti e non interrompere l’esperienza
Eppure la soluzione – se il problema è solo burocratico – è dietro l’angolo: se don Kingsley non puo’ essere ‘titolare’ non avendo avuto precedenti esperienze, basterebbe nominare un parroco e lasciare questo sacerdote amato da tutti al suo posto.
Davanti a tutti gli scandali di preti dal comportamento discutibile, sarebbe paradossale che la Chiesa ne spostasse uno benvoluto da un intero paese!