E’ stato recuperato il cadavere di Ciro Palmieri, il panettiere di Giffoni Valle Piana (Sa) ucciso- secondo gli inquirenti – dalla moglie, Monica Milite, dal figlio Massimiliano e dall’altro figlio, di 15 anni. Il più piccolo, undicenne, avrebbe assistito “sbigottito e attonito”, come sottolinea la Procura locale, alla terribile scena.
Gli indagati hanno indicato il luogo in cui si sono disfatti del corpo, una zona impervia a ridosso della strada provinciale 25 che collega Giffoni Valle Piana a Serino, in provincia di Avellino. Sul luogo sono presenti i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, i vigili del fuoco e specialisti del nucleo speleologico. La strada è stata interdetta alla circolazione.
Gli indagati hanno indicato il luogo in cui si sono disfatti del corpo, una zona impervia a ridosso della strada provinciale 25 che collega Giffoni Valle Piana a Serino, in provincia di Avellino. Sul luogo sono presenti i carabinieri della Compagnia di Battipaglia, i vigili del fuoco e specialisti del nucleo speleologico. La strada è stata interdetta alla circolazione.
La furia di moglie e figli
Una furia bestiale. Scene “agghiaccianti”, come le definiscono gli inquirenti. Tutto ripreso dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza dell’abitazione di Ciro Palmieri. Secondo quanto reso noto dalle procure ordinaria e per i minorenni di Salerno, l’impianto di videosorveglianza è servito da diverse telecamere interne, ma le riprese del 29 e 30 luglio – quando è avvenuto l’omicidio – erano già sovrascritte. Un consulente tecnico nominato dalla procura è tuttavia riuscito a recuperare le immagini relative ai due giorni e la loro visione, mettono nero su bianco i procuratori Luigi Cannavale e Patrizia Imperato, è risultata “agghiacciante e cruenta”.
Le riprese
Le riprese hanno infatti riprodotto quanto avvenuto, “sin dalla fase iniziale della lite familiare, sviluppatasi dapprima con l’aggressione di Palmieri da parte della moglie e dei figli anche con l’ausilio di più coltelli e proseguita con l’accoltellamento reiterato della vittima anche quando questi giaceva inerte a terra”. Il tutto, “sotto lo sguardo sbigottito e attonito di un altro figlio di undici anni”. Ma, scrivono ancora i due procuratori in una nota congiunta, “la vis omicida non cessava neanche dopo il decesso di Palmieri, poichè le immagini hanno ripreso la successiva amputazione di una gamba” dell’uomo, poi infilato in un sacco di plastica “per l’occultamento in un luogo non ancora individuato”.
La denuncia della ‘scomparsa’
La moglie aveva denunciato la scomparsa di suo marito il 30 luglio scorso ai carabinieri di Giffoni Valle Piana, nel Salernitano. Il racconto della donna aveva ingenerato il sospetto che la ricostruzione dell’accaduto non corrispondesse a quanto verificatosi.