Gli episodi del Circo Massimo lasciano intravedere un clima davvero orribile nel nostro Paese, sotto il profilo di un certo giustificazionismo che strizza l’occhio al totalitarismo.
«Chi t’ha autorizzato a parlare per i “Ragazzi d’Italia”?», e via uno spintone all’ultrà romanista Simone Carabella; dopo assurdi attacchi ai giornalisti e alle forze dell’ordine, alla fine si conteranno due arresti e 15 fermi di polizia.
«Chi t’ha autorizzato a parlare per i “Ragazzi d’Italia”?», e via uno spintone all’ultrà romanista Simone Carabella; dopo assurdi attacchi ai giornalisti e alle forze dell’ordine, alla fine si conteranno due arresti e 15 fermi di polizia.
L’episodio è stato raccontato a mezzo immagini anche nel pomeriggio di oggi, su Rai3, nel corso del programma d’approfondimento di Lucia Annunziata “Mezz’ora in più” e ha avuto un inatteso quanto ineccepibile link con quanto accaduto a Cosenza solo pochi giorni fa.
Dopo la proiezione del contributo, la Annunziata ha chiesto un commento sui fatti del Circo Massimo all’ex bi-direttore del “Corriere della sera” e storico Paolo Mieli (ospite in studio). Mieli, giusto in finale di trasmissione, ha risposto: «Io non so come sia possibile che nel 2020 accadano impunemente episodi del genere. So però che il 25 aprile i partigiani dell’Anpi (l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, ndc) erano andati a deporre il “fiore del partigiano” e, col pretesto delle infrazioni alle regole anti-coronavirus, li hanno multati».
Un efficace, sorprendente riferimento – da parte di uno dei giornalisti più presigiosi di tutt’Italia e davanti a milioni di telespettatori – alla sanzione elevata nei confronti del presidente provinciale dell’Anpi di Cosenza, Maria Pia Iannuzzi, a margine della celebrazione del 75esimo anniversario della Liberazione del nostro Paese dai nazifascisti.