Paradosso Catanzaro, al ballottaggio con due certezze: sindaco di sinistra, consiglio di centrodestra

Tante riconferme, poche novità. I promossi e i bocciati tra gli assessori e i consiglieri uscenti. Lo strano caso Montuoro e i "trombati" eccellenti

di Mimmo Famularo – Tante incognite in vista del turno di ballottaggio che eleggerà l’erede di Sergio Abramo a Palazzo Dei Nobili ma già due certezze: comunque vada il prossimo 26 giugno Catanzaro avrà un sindaco di sinistra e un consiglio comunale di centrodestra. Con Nino Campo, Francesco Di Lieto, Wanda Ferro e Antonello Talerico fuori dai giochi, la sfida è ormai ristretta ai due professori universitari, Valerio Donato e Nicola Fiorita. Entrambi provengono dalla sinistra. Il primo rappresenta il cartello civico con all’interno anche e soprattutto Lega, Forza Italia più un agglomerato di liste con dentro diversi consiglieri comunali uscenti, molti dei quali sono riusciti a riconfermarsi malgrado polemiche e malumori. Bruno Vespa lo ha presentato addirittura come candidato sindaco della Lega ma Valerio Donato resta ancorato al suo passato di uomo di sinistra. Di ex c’è solo la sua appartenenza al Partito democratico che ha rinnegato strappando la tessera per spostarsi su posizioni destrorse. Nicola Fiorita non è un tesserato del Partito democratico ma è per Enrico Letta il candidato ideale per quel campo largo (in realtà molto ristretto) che dovrebbe – nelle intenzioni del nipote di Gianni – rappresentare le diverse anime della sinistra. Comunque vada il prossimo 26 giugno Catanzaro avrà un sindaco che come sembianze politiche somiglierà più a Rosario Olivo che a Sergio Abramo.

I riconfermati sicuri

I riconfermati sicuri

Indipendentemente da tutto, gli elettori hanno invece già deciso che anche il prossimo consiglio comunale dovrà avere una maggioranza di centrodestra. I componenti dell’Assise comunale saranno 17-18 (dipende dall’esito del ballottaggio) per la coalizione di Valerio Donato, 8-9 per quella di Nicola Fiorita, 4 per Talerico e alleati e uno per Wanda Ferro che potrebbe rinunciare al ruolo di consigliere comunale per fare spazio ad Anna Chiara Verrengia, la più votata nella rinnovata lista di Fratelli d’Italia. Tra i consiglieri comunali uscenti già sicuri del bis tra i “donatiani” figurano Sergio Costanzo (il più votato in assoluto con quasi 1200 preferenze), Eugenio Riccio, Rosario Mancuso, Marco Polimeni, Emanuele Ciciarello, Luigi Levato, Manuela Costanzo e Antonio Jonni Corsi. A loro si aggiunge la “talliniana” Giulia Procopi, ex capogruppo di Forza Italia passata nel frattempo tra le file di Talerico e, probabilmente, destinata all’opposizione. Tornerebbero in Consiglio comunale anche Fabio Celia in quota Pd e Gianmichele Bosco con Cambiavento, due dei principali “alfieri” di Fiorita anche in vista del ballottaggio.

Gli assessori uscenti, promossi e bocciati

Discorso a parte per gli assessori della Giunta Abramo. Non tutti hanno deciso di scendere in campo. Tra chi lo ha fatto solo Lea Concolino (Sport e Ambiente), Rosario Lostumbo (Politiche sociali) e Alessandra Lobello (Turismo e Spettacolo) sono stati premiata dagli elettori con il bis. Comunque vada saranno in Consiglio comunale anche se le possibilità di far parte del nuovo esecutivo sono pari allo zero. Niente da fare invece per l’assessore al Personale Agazio Praticò, per quello alle Attività Produttive Domenico Cavallaro e per quello alla Pubblica Istruzione Nuccia Carrozza. Bocciati senza ulteriore appello. Non si è candidato invece Franco Longo, assessore uscente ai Lavori Pubblici, braccio destro del presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. Lui è uno dei promotori della lista Alleanza per Catanzaro e – in cuor suo – spera nella vittoria di Valerio Donato per rimanere nella stanza dei bottoni di Palazzo Dei Nobili. E Sergio Abramo? Lui, il sindaco uscente, ha appoggiato Wanda Ferro inserendo nella lista di Fratelli d’Italia un paio di suoi candidati di Coraggio Italia con risultati impalpabili e l’apporto dell’ormai ex primo cittadino è risultato praticamente pari allo zero.

I “trombati” eccellenti

Intanto il popolo sovrano ha emesso il suo verdetto bocciando diversi volti noti della politica catanzarese. Non ce l’ha fatta ad esempio Lorenzo Costa, capogruppo in Consiglio comunale di Officine del Sud. Fuori dall’assise anche il capogruppo di Catanzaro da Vivere Danilo Russo. Niente da fare per Andrea Critelli che sperava addirittura di essere inserito nella rosa dei papabili assessori. Ha fallito il bis Cristina Rotundo, una delle più accreditate in Fare per Catanzaro, il movimento di Sergio Costanzo. Tra i bocciati “eccellenti” Nunzio Belcaro che era candidato con Cambiavento e Raffaella Sestito subentrata in Consiglio comunale e a caccia della riconferma con Alleanza per Catanzaro. Fuori pure Giovanni Merante e Gemma Alfieri (moglie di Antonio Trifilletti), ovvero ciò che rimane dell’Udc. A proposito di scudocrociato o di ex Democrazia Cristiana: le urne non sono state benevole per il figlio di Mario Tassone, Gianluca, e neanche per Franco Cimino.

Lo strano caso Montuoro

E’ rimasta senza poltrona Roberta Gallo, vice presidente del Consiglio comunale. Si tratta di una delle “fedelissime” del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Antonio Montuoro, prima delle non elette nella lista “Progetto Catanzaro” che sostiene il candidato sindaco Valerio Donato. Quello della Gallo è un caso davvero particolare. Figura nell’elenco dei “portaborse” dello stesso Montuoro in Regione con la mansione di responsabile amministrativo al 50% e si è candidata per rientrare in Consiglio comunale con una lista concorrente a Wanda Ferro e Fratelli d’Italia. Stranezze della politica che nel caso di Montuoro non finiscono qui. In “Progetto Catanzaro” sono confluiti sempre da “Venti da Sud” altri due suoi “fedelissimi”: Emanuele Ciciarello (rieletto) e Antonio Angotti (già fuori dai giochi). Fin qui nulla di anomalo, normale agibilità democratica. La moglie di Ciciarello, però, si chiama Lucia Arturi ed è il segretario particolare al 50% di Montuoro in Regione. Un’altra “portaborse”, insomma. Come Rosangela Angotti che invece risulta la sorella di Antonio, ufficialmente componente interno della struttura di Montuoro. In “Progetto Catanzaro” è stato rieletto anche un altro ex di “Venti da Sud”, Luigi Levato. Almeno lui non sembra avere parenti “portaborse” del consigliere regionale di Fratelli d’Italia.

Le new entry

Tante riconferme, poche new entry. In questa categoria rientrano Manuel Laudadio di Alleanza per Catanzaro, Giovanni Costa per Prima l’Italia, Gianni Parisi per Rinascita, Giorgio Arcuri e Stefano Veraldi per Riformisti Avanti, Francesco Scarpino per Italia al Centro e Giorgia Siciliotto per Fare Catanzaro ma solo nel caso in cui dovesse vincere Valerio Donato.  Se invece dovesse farcela Nicola Fiorita in consiglio comunale in quota Cambiavento entrerebbe Donatella Monteverdi che andrebbe ad affiancare il riconfermato Gianmichele Bosco e la novità Vincenzo Capellupo. Nel centrosinistra tra i nuovi ingressi spiccano Daniela Palaia e Tommaso Serraino per Mò Cambiamo, Danilo Sergi (primo storico consigliere comunale del Movimento Cinquestelle) e Gregorio Buccolieri di Catanzaro per Fiorita. C’è da precisare che per Laudadio, Sergi, Capellupo e Scarpino si tratta di un ritorno. Comunque vada sarà tra i banchi del Consiglio comunale Giusi Iemma, la più votata tra le file del Partito democratico e anche la donna che ha ottenuto più preferenze in quest’ultima tornata elettorale.

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