di don Gaudioso Mercuri
“Mandali via, è sera ormai e siamo in un luogo deserto”. Gli apostoli hanno a cuore la gente, ma solo in parte, è come se dicessero: lascia che ognuno si risolva i suoi problemi da solo. Gesù non li ascolta, lui non ha mai mandato via nessuno. Per i discepoli Gesù aveva finito il suo lavoro: aveva predicato, aveva nutrito la loro anima, era sufficiente. Per Gesù no. Lui non riusciva ad amare l’anima e a non amare i corpi: «parlava alle folle del Regno di Dio e guariva quanti avevano bisogno di cure». In tutta la Bibbia l’uomo non «ha» un corpo, «è» un’anima corpo senza separazioni.
“Mandali via, è sera ormai e siamo in un luogo deserto”. Gli apostoli hanno a cuore la gente, ma solo in parte, è come se dicessero: lascia che ognuno si risolva i suoi problemi da solo. Gesù non li ascolta, lui non ha mai mandato via nessuno. Per i discepoli Gesù aveva finito il suo lavoro: aveva predicato, aveva nutrito la loro anima, era sufficiente. Per Gesù no. Lui non riusciva ad amare l’anima e a non amare i corpi: «parlava alle folle del Regno di Dio e guariva quanti avevano bisogno di cure». In tutta la Bibbia l’uomo non «ha» un corpo, «è» un’anima corpo senza separazioni.
Date loro voi stessi da mangiare. Ma gli apostoli non sono in grado, hanno soltanto cinque pani, un pane ogni mille persone. La sorpresa di quella sera è che poco pane condiviso con gli altri è sufficiente, che la fine della fame non sta nel mangiare a sazietà, da solo, il tuo pane, ma nello spartire con gli altri il poco che hai, il bicchiere d’acqua fresca, il tuo tempo, il tuo cuore. Quel «tutti» è importante. Sono bambini, anziani, donne, uomini. Sono santi e peccatori, sinceri o bugiardi. Così Dio vuole per i secoli, la sua Chiesa: capace di guardare tutti, insegnare, guarire, saziare, accogliere senza escludere nessuno, capace come gli apostoli di accettare la sfida di mettere in comune tutto quello che ha. Ecco il senso vero del fare comunione, concretamente, e questo avviene solo quando si attiva la moltiplicazione dei cuori gratuitamente. Non scoraggiamoci dinanzi alle difficoltà, non fermiamoci perché vedremo davanti a noi la montagna alta e impervia, non spaventiamoci se ci sono nubi minacciose all’orizzonte, chiediamo aiuto al Signore ed incamminiamoci, il primo passo lo farete da soli, ma già dal secondo avremo Dio al nostro fianco che ci sosterrà e proteggerà, facendoci arrivare dove ci siamo prefissati di giungere.