Parole di Vita, don Gaudioso commenta la domenica della Santissima Trinità (Video)

di don Gaudioso Mercuri

La liturgia della Parola della domenica successiva alla Pentecoste ha come principale oggetto di contemplazione la Santissima Trinità. Il mio parroco a me ed ai miei compagni di catechismo, raccontava sempre la solita storiella. Raccontava che mentre camminava sulla spiaggia, riflettendo sul mistero della Santissima Trinità, Sant’Agostino, il grande e sapiente vescovo africano, incontrò un bambino che raccoglieva l’acqua del mare con una conchiglia e la versava in una buca scavata nella sabbia. “Cosa stai facendo?” – gli chiese il dotto vescovo. “Voglio svuotare il mare in questa buca” – gli rispose il bimbo. “Come può entrare tutto il mare così grande in una buca tanto piccola?” – osservò Sant’Agostino. Il bambino ribadì: “E tu come puoi pensare che la tua piccola intelligenza umana riesca a contenere l’infinita sapienza di Dio?”. 

La liturgia della Parola della domenica successiva alla Pentecoste ha come principale oggetto di contemplazione la Santissima Trinità. Il mio parroco a me ed ai miei compagni di catechismo, raccontava sempre la solita storiella. Raccontava che mentre camminava sulla spiaggia, riflettendo sul mistero della Santissima Trinità, Sant’Agostino, il grande e sapiente vescovo africano, incontrò un bambino che raccoglieva l’acqua del mare con una conchiglia e la versava in una buca scavata nella sabbia. “Cosa stai facendo?” – gli chiese il dotto vescovo. “Voglio svuotare il mare in questa buca” – gli rispose il bimbo. “Come può entrare tutto il mare così grande in una buca tanto piccola?” – osservò Sant’Agostino. Il bambino ribadì: “E tu come puoi pensare che la tua piccola intelligenza umana riesca a contenere l’infinita sapienza di Dio?”. 

Il mio anziano parroco voleva farci comprendere che era superbia cercare di mettere dentro la testa la Trinità, perchè: “lo Spirito Santo vi guiderà alla verità tutta intera” (Gv 16,12-15). Ecco la grande prospettiva del cristiano: acquistare fiducia nello Spirito Santo che è il grande dono di Gesù all’umanità. Voglio dirlo in una maniera semplice, ma certamente immediata. Concretamente come agisce lo Spirito nella nostra vita?Quando io mi  arrabbio,  Lui mi dice: Perdona! Io ho paura,  Lui mi dice: Coraggio! Io ho dubbi, e Lui mi dice: Fidati! Io sono inquieto, e Lui mi dice: Sii tranquillo! Io voglio star comodo, e Lui mi dice: Seguimi! Io faccio progetti e Lui mi dice: cancella tutto! Io voglio qualche sicurezza e Lui mi dice: lascia fare a Me! Io penso di essere buono e Lui mi dice: Non basta, ti voglio santo! Io voglio comandare, e Lui mi dice: Inginocchiati! Io voglio rivincita, e Lui mi dice: domani, non oggi! Io penso alla vendetta, e Lui mi dice: non faresti la differenza! Io voglio essere grande, e Lui mi dice: diventa come un bambino! Io voglio nascondermi, e Lui mi dice: dove sei? Il Padre crea per amore, il Figlio salva per amore, il Santo Spirito di amore sostiene tutti noi nel nostro percorso di vita e di fede.

Questa presenza amorevole di Dio, noi la gustiamo dal giorno del nostro battesimo. In quel giorno siamo stati battezzati nel nome di Dio che conosciamo: Padre, Figlio e Spirito Santo. Il termine battesimo significa immersione. Col battesimo siamo immersi nell’amore, nell’oceano di amore di questo Dio trinità. Per il cristiano,  tutta la sua vita è sotto il segno della Santa Trinità. Voglio farvi solo qualche esempio. Il primo è il segno della croce: questo è il “segno-sigillo” che ci viene dato il giorno del nostro battesimo. È come un tatuaggio invisibile che però c’è anche se non si vede: il segno della croce è l’abbraccio di Dio su di noi. Il secondo è la preghiera del gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo con la quale lodiamo e onoriamo la santa Trinità. Il terzo è proprio il Credo che professiamo la domenica dopo l’omelia. Noi professiamo come popolo, ma anche come singole persone, grandi e piccoli di credere in Dio Padre, in Dio Figlio, in Dio Spirito Santo.

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso».Questo discorso è legato all’ultima cena: Gesù sta dando le ultime raccomandazioni ai suoi amici. Il Signore sarà preso e condannato a morte, dovrà lasciare i suoi discepoli ed è preoccupato perché non sono ancora del tutto pronti per la missione. Tre anni sono pochi per diventare capaci di camminare come il maestro, per cambiare vita! L’allenamento non è ancora terminato, ci sono ancora molte cose da trasmettere, da insegnare… Ma non può dire tutto ora perché gli apostoli non sono ancora in grado di portarne il peso, si potrebbero scoraggiare! Ciò che chiede il maestro è davvero alto, importante, impegnativo: i discepoli, e tutti coloro che sono battezzati nella Trinità, sono chiamati a mostrare Dio con la loro vita, con il loro comportamento. Gesù è un artista nell’amore. E solo un artista può aiutare altri a diventarlo nella vita. Quando verrà Lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità…  Ecco allora la presenza dello Spirito della verità: questo sarà il grande “direttore d’orchestra” che Gesù lascia ai credenti di tutti i tempi, quindi anche a noi che camminiamo sulla strada di Cristo.

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