di don Gaudioso Mercuri
Il brano del Vangelo di questa domenica è strettamente legato al brano della scorsa domenica. Ve lo ricordate? Era la parabola del samaritano, quell’uomo che vedendo il malcapitato ferito nel deserto è capace di compassione e si fa prossimo, cioè vicino alla persona ferita e la cura e la porta in salvo, donando il suo tempo e il suo denaro, cioè donando tutto se stesso.
Il brano del Vangelo di questa domenica è strettamente legato al brano della scorsa domenica. Ve lo ricordate? Era la parabola del samaritano, quell’uomo che vedendo il malcapitato ferito nel deserto è capace di compassione e si fa prossimo, cioè vicino alla persona ferita e la cura e la porta in salvo, donando il suo tempo e il suo denaro, cioè donando tutto se stesso.
Oggi ci viene offerto il racconto di Marta e di Maria, due sorelle che insieme a Lazzaro rappresentano gli amici di Gesù. Marta e Maria sono tutte e due accoglienti nei confronti di Gesù, ma in modo del tutto diverso: una continua a darsi da fare incominciando a preparare il cibo da offrire al maestro, l’altra semplicemente si siede ai piedi di Gesù e lo ascolta parlare.
Maria ha un atteggiamento insolito per una donna del tempo di Gesù. Quello di sedersi ai piedi di un grande maestro per ascoltarlo, era l’atteggiamento di un uomo e in particolare del “Padrone di casa”. Maria è capace di andare contro corrente sfidando la cultura del tempo, perché l’ascolto della Parola di Gesù riempie il suo cuore la sua vita. Ella -“ha scelto la parte buona”; ciò che è “buono”, in sé e in assoluto, e indispensabile per il servizio stesso, è appunto l’ascolto della Parola. Il vero discepolo è colui che ascolta e impara per vivere e agire poi come Dio chiede. D’altra parte è anche vero che Marta rispecchia una situazione abituale del cristiano di ogni tempo: nella vita quotidiana, al servizio è difficile sfuggire, perché è la vita stessa che ci obbliga. Se ci si imbatte in un povero, se ci sono in casa degli ammalati, se un amico ti chiede una mano, nessuno può astenersi dal prestare il suo aiuto. Ma il rischio sempre in agguato è che vengano messe da parte o comunque sottovalutate l’ascolto della Parola e la preghiera. Per questo, nel Vangelo, Luca addita inequivocabilmente Maria come modello del discepolo, pur senza svalutare il servizio di Marta. Maria sa di non aver nulla da offrire a Gesù più importante di quello che potrà ricevere mettendosi in ascolto della sua Parola. E’ da lei che impariamo a entrare nella giusta relazione con Gesù, il senso autentico dell’ascolto.
Possiamo pregare: Signore donaci un cuore umile e mite, per ascoltare la Parola di tuo Figlio e per accoglierlo e servirlo come ospite nella persona dei nostri fratelli.