“Parole Morra enfatizzate. Lavoriamo per immagine positiva di San Luca”

“Il procuratore Nicola Gratteri in alcune occasioni televisive ha dichiarato “Il Santuario di Polsi resta il cuore della ndrangheta perché loro sono i custodi delle regole, la disciplina e il codice sono uno dei punti di forza della ‘ndrangheta”” scrive in una nota Alessia Bausone, consigliera comunale di San Luca.

“Su Wikipedia, invece, alla voce “Santuario della Madonna di Polsi” si legge testualmente che il Santuario “ha un’importanza assoluta per la ‘Ndrangheta, la mafia reggina. Ogni anno, in occasione della festa della Madonna, boss della ‘Ndrangheta provenienti non solo dalla Calabria ma da tutto il mondo si ritrovano. In questa occasione vengono prese decisioni estremamente importanti. Si stringono alleanze, si dichiarano guerre e si progettano le strategie criminali”. In un articolo di due anni fa su l’Espresso si definiva, già nel titolo il Santuario di Polsi come “santuario dei padrini”. Non mi sembra- scrive la Bausone –  che di fronte a ciò si sia erso lo scudo di indignazione che ha travolto in questi giorni le parole del discorso al Senato del Presidente dell’Antimafia Nicola Morra in cui ha citato indirettamente Polsi. Parole, a mio avviso, enfatizzate e strumentalizzate da una politica, a volte, carente di impegno prima ancora di contenuti (il punto vero del discorso di Morra era che il Ministro dell’Interno per mesi ha fatto spallucce di fronte a convocazioni formali della Commissione Nazionale Antimafia)”.

“Su Wikipedia, invece, alla voce “Santuario della Madonna di Polsi” si legge testualmente che il Santuario “ha un’importanza assoluta per la ‘Ndrangheta, la mafia reggina. Ogni anno, in occasione della festa della Madonna, boss della ‘Ndrangheta provenienti non solo dalla Calabria ma da tutto il mondo si ritrovano. In questa occasione vengono prese decisioni estremamente importanti. Si stringono alleanze, si dichiarano guerre e si progettano le strategie criminali”. In un articolo di due anni fa su l’Espresso si definiva, già nel titolo il Santuario di Polsi come “santuario dei padrini”. Non mi sembra- scrive la Bausone –  che di fronte a ciò si sia erso lo scudo di indignazione che ha travolto in questi giorni le parole del discorso al Senato del Presidente dell’Antimafia Nicola Morra in cui ha citato indirettamente Polsi. Parole, a mio avviso, enfatizzate e strumentalizzate da una politica, a volte, carente di impegno prima ancora di contenuti (il punto vero del discorso di Morra era che il Ministro dell’Interno per mesi ha fatto spallucce di fronte a convocazioni formali della Commissione Nazionale Antimafia)”.

“Il Santuario della Madonna di Polsi, però, va tutelato e gli va data un’immagine pubblica positiva con il contributo e il lavoro quotidiano di tutti gli attori istituzionali e della società civile. Con il voto dello scorso 26 maggio – sottolinea – tutta San Luca si muove in questa direzione, ma, lo ripeto sempre, non va lasciata sola in questa lotta di riscatto democratico. Condivido le parole di ieri del vescovo di Locri Francesco Oliva che ha sottolineato ancora una volta l’inconciliabilità tra fede e malaffare stigmatizzando fortemente l’uso strumentale dei simboli religiosi (“esuberanze ed una retorica che non aiuta la riflessione e la crescita umana e civile”) e proponendo un pellegrinaggio a Polsi per affermare con forza il valore della devozione vera”.

“Già l’anno scorso in occasione della Festa della Madonna della Montagna il vescovo sottolineava l’importanza di voltare pagina e di tutelare Polsi appellandosi alle autorità civili affinchè garantissero servizi utili come una strada agevole per raggiungere il Santuario. Confido, quindi, nel fatto che tutti i rappresentanti della politica che sono usciti sulla stampa in questi giorni, saranno consequenziali nel garantire un impegno concreto per Polsi e San Luca” conclude Alessia Bausone.

redazione Calabria 7

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