Processo Jonny, parroco del Crotonese condannato per associazione mafiosa. Sentenza annullata con rinvio

Secondo gli inquirenti il parroco è al vertice del sistema volto a favorire le inflitrazioni del clan Arena nella gestione dei migranti
don Edoardo Scordio parroco isola capo rizzuto

La Sezione Prima Penale della Corte di Cassazione – accogliendo i ricorsi proposti dagli avvocati Tiziano Saporito e Armando Veneto – ha annullato con rinvio la condanna per associazione mafiosa inflitta dalla Corte di Appello di Catanzaro a don Edoardo Scordio, ex parroco di Isola di Capo Rizzuto, coinvolto nella nota operazione Jonny eseguita contro la ‘ndrangheta del crotonese.

‘Ndrangheta e migranti

‘Ndrangheta e migranti

Il sacerdote, come si ricorderà, era stato arrestato nel maggio del 2017 nell’ambito dell’inchiesta con cui la Dda ipotizzò il controllo del territorio da parte della potente cosca degli Arena di Isola, tra cui anche quello delle attività imprenditoriali connesse al funzionamento del Cara Sant’Anna, il centro alle porte del capoluogo pitagorico che ospita migliaia di migranti e allora gestito dalla Misericordia di Isola Capo Rizzuto. Proprio quanto al business dei migranti gli inquirenti ritennero che al vertice di questo “sistema” vi fosse proprio Don Scordio che nell’aprile scorso si è già visto ridurre in Appello la pena ad 8 anni ed 8 mesi rispetto ai 14 anni e mezzo inferti in primo grado, nel giugno 2020, dal Tribunale di Crotone. La Superma Corte, oltre ad annullare la sua condanna per associazione mafiosa ha anche annullato senza rinvio le condotte di malversazione ai danni dello Stato che gli erano state contestate.

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