Pasqua e Covid, ecco le linee guida dei vescovi per la Settimana Santa

La Cei esorta i fedeli "alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l'uso dei social media per la partecipazione alle stesse"
pasqua e covid

Sì alle processioni. Via libera anche alla lavanda dei piedi il Giovedì Santo previa sanificazione delle mani. No al passaggio del ramoscello d’ulivo la Domenica delle Palme. La Cei, in vista delle celebrazioni per la Settimana Santa, esorta i fedeli “alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse”. La Domenica delle Palme, la Commemorazione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme sia celebrata come previsto dal Messale Romano: “Si presti però attenzione che i ministri e i fedeli tengano nelle mani il ramo d’ulivo o di palma portato con sé, evitando consegne o scambi di rami”.

Evitare il bacio della Croce

Evitare il bacio della Croce

Il Giovedì Santo, nella Messa vespertina della ‘Cena del Signore’, per il rito della lavanda dei piedi ci si attenga a quanto prescritto ai nn. 10-11 del Messale Romano: “Qualora si scelga di svolgere il rito della lavanda dei piedi si consiglia di sanificare le mani ogni volta e indossare la mascherina”. Il Venerdì Santo, tenuto conto dell’indicazione del Messale Romano (“In caso di grave necessità pubblica, l’Ordinario del luogo può permettere o stabilire che si aggiunga una speciale intenzione”), il Vescovo introduca nella preghiera universale un’intenzione “per quanti soffrono a causa della guerra”. L’atto di adorazione della Croce, evitando il bacio. La Veglia pasquale potrà essere celebrata in tutte le sue parti come previsto dal rito. Gli orientamenti sono estesi a seminari, collegi sacerdotali, monasteri e comunità religiose.

Tutte le regole per la messa

A messa resta l’obbligo di mascherina, cade invece l’obbligo di distanza interpersonale. In seguito allo scambio di comunicazioni tra Conferenza Episcopale Italiana e Governo – con decorrenza 1° aprile 2022 – è stabilita l’abrogazione del Protocollo del 7 maggio 2020 per le celebrazioni con il popolo. “Tuttavia, – dice la Cei – la situazione sollecita tutti a un senso di responsabilità e rispetto di attenzioni e comportamenti per limitare la diffusione del virus. Condividiamo alcuni consigli e suggerimenti”.

Obbligo di mascherine

Il DL 24/2022 proroga fino al 30 aprile l’obbligo di indossare le mascherine negli ambienti al chiuso. Pertanto, nei luoghi di culto al chiuso si acceda sempre indossando la mascherina.

“Non è obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di un metro. Si predisponga però quanto necessario e opportuno per evitare assembramenti specialmente all’ingresso, all’uscita e tra le persone che, eventualmente, seguono le celebrazioni in piedi”.

“Si continui a osservare l’indicazione di igienizzare le mani all’ingresso dei luoghi di culto; le acquasantiere “si continui a tenerle vuote”. E’ opportuno “continuare a volgere i propri occhi per intercettare quelli del vicino e accennare un inchino, evitando la stretta di mano o l’abbraccio”. I sacerdoti “continueranno a indossare la mascherina e a igienizzare le mani prima di distribuire l’Eucaristia preferibilmente nella mano”. In caso di sintomi influenzali , vietato partecipare alle celebrazioni. La Cei chiede poi che ” si abbia cura di favorire il ricambio dell’aria sempre, specie prima e dopo le celebrazioni. Durante le stesse è necessario lasciare aperta o almeno socchiusa qualche porta e/o finestra. I luoghi sacri, comprese le sagrestie, siano igienizzati periodicamente mediante pulizia delle superfici con idonei detergenti”. (Adnkronos)

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