Europa, Meridione, Calabria. Aldo Patriciello, parlamentare europeo di Forza Italia e nuovamente candidato nella Circoscrizione meridionale, accetta di parlare con Calabria 7 a pochi giorni dal voto per il rinnovamento del Parlamento di Bruxelles.
On. Patriciello, che impressioni ha ricevuto da questa intensa campagna elettorale ?
On. Patriciello, che impressioni ha ricevuto da questa intensa campagna elettorale ?
Sono felice della straordinaria accoglienza e dell’affetto ricevuto in queste settimane. Sto girando in lungo e in largo le sei Regioni del Sud. È un collegio enorme che va da Teramo a Reggio Calabria ma credo sia necessario e doveroso incontrare il maggior numero di cittadini per spiegare la nostra idea di Europa. E credo, in tutta sincerità, che la gente non aspetti altro. L’abbraccio di tantissima gente è una testimonianza di partecipazione e di vicinanza che mi riempie di orgoglio e di responsabilità.
Che risultato si aspetta per la lista di Forza Italia ?
Sono convinto che alla fine gli elettori riconosceranno a Forza Italia l’importanza di essere il perno della destra moderata. Il tempo delle fake news e del “dagli addosso all’Europa” è finito. C’è bisogno invece di costruire un percorso basato sulla moderazione, sul buon senso, sulle azioni concrete da intraprendere. Con serietà, senza prestare il fianco all’odio e alla violenza politica.
Questa Europa è da cambiare ?
Sicuramente l’Europa deve rivedere molte strategie. In un mondo che cambia rapidamente è chiaro che le regole che ci siamo dati insieme vadano adattate ai tempi che stiamo vivendo. Ma il nostro futuro è insieme, sia chiaro. Se pensiamo che la Calabria da sola, o in generale l’Italia, possa competere con Cina, Russia, Usa e India stiamo ingannando noi stessi e gli elettori. Chi parla di sovranismo volendo portare indietro le lancette della storia commette un errore madornale. Un conto è cambiare l’Europa, un altro è volerla distruggere. Noi siamo dalla parte di chi vuole cambiarla
Per la Calabria è fondamentale la questione della spesa dei fondi comunitari.
La nuova programmazione europea prevede più risorse per il Mezzogiorno e per la Calabria. Bisogna fare di più sul piano della spesa dei fondi europei. È questa la strada da percorrere. Sarà fondamentale nei prossimi anni puntare su una filiera istituzionale che coinvolga tutti: associazioni, enti, comuni, Parlamento italiano, Regione e istituzioni europee. Perché solo lavorando insieme sarà possibile sfruttare al meglio le opportunità di crescita e sviluppo messe a disposizione da Bruxelles nei prossimi anni.
Di cosa ha bisogno la Calabria oggi ?
Sfondiamo una porta aperta. Questa regione ha bisogno di lavoro, lavoro, lavoro. E per realizzare ciò bisogna rimboccarsi le maniche e produrre azioni positive per il turismo, per l’agricoltura innovativa, per le piccole e medie imprese. Troppi giovani calabresi vanno via dalla loro terra e questo onestamente non è accettabile.