di Antonio Battaglia – Il primo boato all’1:47, poi una lunghissima serie di movimenti tellurici. È stata una notte di paura per l’intera Calabria , messa già a dura prova dall’emergenza Coronavirus.
Sono state 23 le scosse, delle quali sette di magnitudo superiore a 2, che l’Ingv ha registrato al largo della costa calabra sud-occidentale. Mario La Rocca, Responsabile del laboratorio di Sismologia dell’Unical, tiene però a fare una precisazione: “I nostri strumenti ne hanno rilevati di più, almeno una trentina – afferma in esclusiva ai microfoni di Calabria 7 – È normale attività sismica della nostra regione, nulla di nuovo o preoccupante”.
Sono state 23 le scosse, delle quali sette di magnitudo superiore a 2, che l’Ingv ha registrato al largo della costa calabra sud-occidentale. Mario La Rocca, Responsabile del laboratorio di Sismologia dell’Unical, tiene però a fare una precisazione: “I nostri strumenti ne hanno rilevati di più, almeno una trentina – afferma in esclusiva ai microfoni di Calabria 7 – È normale attività sismica della nostra regione, nulla di nuovo o preoccupante”.
Non c’è, dunque, motivo di allarmarsi: “Il nostro territorio ha molte faglie attive, che di tanto in tanto producono terremoti. Negli ultimi mesi ne abbiamo rilevati molti di più rispetto ai precedenti 2/3 anni, ma nulla di strano. L’attività sismica è distribuita in modo irregolare sia nello spazio che nel tempo”.
Alcuni residenti delle zone marine hanno preferito trascorrere la notte in macchina: “I terremoti registrati negli ultimi decenni non possono produrre maremoti. In quel caso, dovrebbe avvenire un terremoto fortissimo in mare con uno spostamento della colonna d’acqua soprastante che si redistribuirebbe tutto intorno creando l’onda di maremoto. Perché questo fenomeno possa avvenire, però, servono terremoti di magnitudo superiore a 7. E in Calabria, eventi del genere non accadono da 112 anni”.
Un altro motivo di preoccupazione è la recente ripresa dell’attività eruttiva del vulcano Stromboli: “Le eruzioni vulcaniche possono produrre un maremoto, ma questo avviene quando l’eruzione in questione produce grana sottomarina o un collasso dell’edificio vulcanico. Il terremoto è imprevedibile, ce ne sono stati in passato e, chiaramente, avverranno anche in futuro”.
Redazione Calabria 7