Mario Franchino, candidato alla segreteria regionale del Pd calabrese ha reso noto il testo di una lettera inviata ieri sera al segretario nazionale del partito, Enrico Letta. Franchino riferisce di essersi recato nella serata di ieri alla sede del Pd calabrese per presentare la sua candidatura alla segreteria regionale.
“Gravi omissioni del commissario Graziano”
“Gravi omissioni del commissario Graziano”
“Nei giorni scorsi – aggiunge – abbiamo inoltrato una serie di ricorsi anche alla Commissione Nazionale di Garanzia, su quanto stava succedendo in Calabria per il tesseramento e delle gravi omissioni assunte dal Commissario Graziano e dalla commissione di garanzia per il tesseramento. In particolare – prosegue – si denunciava la impossibilità di presentare candidature attraverso legittime sottoscrizioni non essendo ancora pronti gli elenchi dei tesserati Pd nella nostra regione. In un comunicato di due giorni fa si annunciava da parte della Commissione Regionale di Garanzia per il tesseramento, che gli elenchi erano disponibili presso le federazioni provinciali. Tutto questo – fa rilevare – a meno di quarantotto ore dalla scadenza stabilita per le ore 20 del 7 gennaio per la presentazione delle candidature alla segreteria regionale. Nella giornata di ieri abbiamo più volte potuto verificare – prosegue la lettera – che la federazione di Cosenza era chiusa. Personalmente mi sono premurato nel documentare fotograficamente l’accaduto”.
“Negato l’elenco degli iscritti”
“Questa sera – aggiunge Franchino – ho presentato la documentazione relativa alla mia candidatura, senza aver potuto disporre dell’anagrafe certificata degli iscritti. Dopo aver presentato l’incartamento ho chiesto che almeno adesso mi venisse fornito il suddetto elenco. Di fronte a tale richiesta mi è stata negato l’elenco degli iscritti. Di fronte a tale diniego – scrive Franchino a Letta – ho fatto richiesta scritta al Presidente della commissione, il quale mi ha detto che mi avrebbe inviato via e-mail l’elenco. Alla luce di quanto accaduto – conclude – ritengo che dopo tali avvenimenti sia messa in discussione la stessa agibilità democratica impedendo così il regolare svolgimento del congresso”.