Per Forza Italia le elezioni sono “già vinte”. Tajani: “Saremo il primo e il secondo partito”

Il coordinatore nazionale dei berlusconiani ha partecipato alla presentazione dei candidati della lista di Fi e della “gemella” Forza Azzurri. Critiche a Morra e Longo. Amalia Bruni "agnello sacrificale"

di Sergio Pelaia – Nel day after dell’ultimo tour calabrese di Matteo Salvini tocca a Forza Italia serrare i ranghi in vista delle prossime elezioni regionali. Gli azzurri di Calabria lo fanno presentando i candidati delle due liste di area – Forza Italia e la “gemella” Forza Azzurri – e accogliendo con un bagno di folla in un hotel del Lametino il coordinatore nazionale Antonio Tajani, coccolato dal “triumvirato” rappresentato dal coordinatore regionale Giuseppe Mangialavori, dal responsabile Sud Francesco Cannizzaro e ovviamente dall’aspirante presidente della Regione Roberto Occhiuto. E, giusto, per rilanciare rispetto all’annuncio di ieri di Salvini, Tajani ha fatto sapere che anche lui, come il leader della Lega, chiuderà la campagna elettorale in Calabria. Perché è consapevole che quella calabrese è “una partita nazionale” da cui, a suo parere, può addirittura partire la “riscossa del Sud”.

Critiche a Morra e al commissario Longo

Critiche a Morra e al commissario Longo

L’intervento del numero due di Forza Italia è stato preceduto da quelli di Mangialavori e Cannizzaro, entrambi piuttosto polemici con il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra che “ha vanificato” il lavoro dell’organismo parlamentare sminuendone la portata proprio quando il centrodestra ha sottoposto al controllo preventivo tutte le sue liste. Mangialavori ha fatto notare che “Pd e de Magistris non hanno mandato nulla all’Antimafia mentre noi abbiamo la coscienza a posto”; Cannizzaro ha aggiunto la definizione di “agnello sacrificale” riferita ad Amalia Bruni riservando un giudizio molto critico nei confronti del commissario alla Sanità Guido Longo che, a suo parere, “è peggio di Cotticelli, che sarà ancora in giro a indagare su se stesso”.

Elezioni “già vinte”

Le elezioni comunque per il gotha di Forza Italia sono “già vinte” e la sfida vera sarà quella di governare. Lo stesso Occhiuto ha raccontato che “tutti” lo chiamano “presidente” ma che il suo scopo è “recuperare la diffidenza verso la Calabria attraverso fatti di governo”, dalla sanità alla futura “multiutility dell’acqua” passando per una norma nazionale per migliorare la burocrazia. Rilanciando la retorica del (suo) sacrificio poi l’aspirante governatore ricorda di essere “l’unico capogruppo di Fi che poi non ha fatto il ministro” ma ci penserà poi Tajani a rassicurarlo sul fatto che “potrà farlo anche dopo”.

Primo e secondo partito

Il coordinatore nazionale ha fatto sapere di vedere nelle parole di Occhiuto “non un progetto di potere ma il disegno della Calabria del futuro”. Poi ha rilanciato la “battaglia nazionale per ridurre la pressione fiscale con il rinvio fino a metà 2022 delle cartelle esattoriali per tutte le categorie colpite dal Covid”. Ha dato sfogo anche a qualche frase in verità abbastanza abusata sugli “operai del Sud che hanno fatto grandi le industrie del Nord” e sui meridionali “che non sono tutti ‘ndranghetisti”. Quindi ha confermato che il vero artefice della candidatura di Occhiuto sia stato Silvio Berlusconi – “non ha mai mollato di un millimetro” – praticando un’iniezione di fiducia ai candidati e ai big di Forza Italia in Calabria: “Occhiuto può assumere la leadership delle regioni del Sud. Vogliamo dimostrare – ha concluso Tajani tra gli applausi – che Forza Italia gode di ottima salute ed è l’unica forza politica in grado di presentare due liste, che saranno il primo e il secondo partito in Calabria”.

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