Un circuito fraudolento volto alla creazione, circolazione, monetizzazione e utilizzo in compensazione di crediti d’imposta inesistenti. È quanto scoperto dalla Guardia di finanza di Bari che ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza, emesso dalla locale Procura, a carico delle disponibilità finanziarie di una società con sede a Lecce e, per equivalente, i beni del suo rappresentante, per un valore complessivo di circa 2.3 milioni di euro, ritenuto profitto di riciclaggio o di provenienza illecita.
Il sistema graviterebbe intorno alla figura di un imprenditore barese titolare di una Srl, attiva nel settore edile, destinatario – lo scorso 9 giugno – di un sequestro che ha riguardato beni e crediti di imposta per un valore di oltre 140 milioni di euro, frutto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Il sistema graviterebbe intorno alla figura di un imprenditore barese titolare di una Srl, attiva nel settore edile, destinatario – lo scorso 9 giugno – di un sequestro che ha riguardato beni e crediti di imposta per un valore di oltre 140 milioni di euro, frutto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indebita compensazione, riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita.
Le indagini
L’ex moglie dell’imprenditore barese – in base ai successivi approfondimenti investigativi – avrebbe ricevuto denaro proveniente dalla monetizzazione di parte dei crediti inesistenti, impiegando alcune delle liquidità così ottenute nell’attività economica di una Srl con sede a Lecce, attiva nella fabbricazione di articoli elettromedicali, di cui è amministratore unico. In tale contesto sarebbe, inoltre, emerso che la società calcistica Reggina 1914 Srl avrebbe ricevuto dalla Srl barese – a titolo di permuta, come pagamento di una sponsorizzazione – un credito fiscale ritenuto fittizio, pari a 703.913 euro oltre Iva, utilizzato, nell’aprile 2022, per compensare debiti tributari e previdenziali relativi ai periodi di imposta dal 2016 al 2020.
Questa circostanza è stata segnalata dalla Procura barese per le valutazioni di competenza – alla Covisoc (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio) della Federazione Italiana Giuoco Calcio (Figc). I militari hanno eseguito perquisizioni all’interno delle sedi legali e operative della società leccese e della Reggina 1914 Srl, per trovare documenti utili alle indagini.