Peste suina africana a rischio diffusione, rilevato il primo caso fuori dalla zona interessata

"Serve la responsabilità da parte delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali"
Cinghiali in città e nei centri abitati, Alecci: "Bisogna correre ai ripari"

Quello che si temeva da tempo è accaduto. Un caso di peste suina africana (Psa) è stato rilevato nel territorio di Roma. È stato notato che l’animale era malato e, una volta effettuate tutte le analisi necessarie, i dubbi dei ricercatori hanno trovato conferma. L’infezione è stata accertata infatti in seguito ai rilievi autoptici effettuati sulla carcassa di un povero cinghiale. Si tratta del primo caso nella capitale e nel Lazio.

Il primo caso della malattia virale, che colpisce maiali e cinghiali, fuori dall’area sino ad ora interessata, ovvero quella che va dalla provincia di Genova e si estende in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia (Alessandria). E’ quanto rende noto, in una nota ufficiale, il Commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari. “Sì – ha affermato -, c’è un caso; la zona dovrebbe essere quella del Parco dell’Insugherata. Stiamo effettuando i controlli necessari”.

Il primo caso della malattia virale, che colpisce maiali e cinghiali, fuori dall’area sino ad ora interessata, ovvero quella che va dalla provincia di Genova e si estende in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia (Alessandria). E’ quanto rende noto, in una nota ufficiale, il Commissario straordinario per l’emergenza, Angelo Ferrari. “Sì – ha affermato -, c’è un caso; la zona dovrebbe essere quella del Parco dell’Insugherata. Stiamo effettuando i controlli necessari”.

“Urge intervento immediato”

Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ha affermato che “serve la responsabilità da parte delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini. Abbiamo più volte evidenziato – conclude Ettore Prandini – il rischio della diffusione della peste suina africana attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge e quelle programmabili nella rete delle aree protette”. In seguito alla conferma del caso, ad ogni modo, è stato attivato il monitoraggio sulla zona per delimitare i confini dell’area interessata. Avviate immediatamente anche le procedure di notifica europea.

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