di Gabriella Passariello- Dal contrabbando di prodotti petroliferi all’emissione e utilizzazione di fatture per operazioni inesistenti, attraverso l’interposizione di società “cartiere”, la contraffazione e l’utilizzazione di Documenti di accompagnamento semplificati (Das), il riciclaggio, il reimpiego in attività economiche di proventi illeciti. Il procuratore capo della Dda di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri ha chiesto il rinvio a giudizio nei confronti di 87 indagati, contestando una sfilza di reati: associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata a commettere delitti di estorsioni, riciclaggio, autoriciclaggio, intestazione fittizia di beni, evasione delle imposte e delle accise anche mediante l’emissione e l’ utilizzo di fatture per operazioni inesistenti (Foi). Reati aggravati dall’essere stati commessi per agevolare le associazioni ‘ndranghetistiche attive sul territorio calabrese. Nell’avviso di conclusione delle indagini comparivano invece 213 indagati (LEGGI)
Il meccanismo fraudolento
Il meccanismo fraudolento
Un sistema di frode consistito, per gli inquirenti, nell’importazione, perlopiù dall’Est Europa, di prodotti petroliferi artefatti (miscele) e oli lubrificanti, successivamente immessi in commercio come gasolio per autotrazione, con conseguenti cospicui guadagni dovuti al differente livello di imposizione. Gli indagati avrebbero escogitato due sistemi di frode, riguardanti entrambi il commercio del gasolio, coinvolgendo 12 società, 5 depositi di carburante e 37 distributori stradali. Tra i principali membri apicali del sodalizio spiccano secondo l’accusa: Vincenzo Ruggiero, 86 anni e Gianfranco Ruggiero, 60 anni, espressione imprenditoriale della cosca di ‘ndrangheta “Piromalli” operante nel mandamento tirrenico di Gioia Tauro; Giovanni e Domenico Camastra e le entità giuridiche agli stessi riconducibili, espressione imprenditoriale della cosca di ‘ndrangheta “Cataldo” operante nel mandamento ionico della Locride. Coinvolto anche Giuseppe De Lorenzo, 46 anni, ritenuto contiguo alla cosca “Labate” dominante nella zona sud di Reggio Calabria.
I nomi degli 87 indagati
Nicola Amato, 46 anni, residente a Biancavilla; Salvatore Amoroso, 55 anni, di Napoli; Camillo Anastasio, 57 anni, Napoli; Mattia Anastasio, 30 anni, Napoli; Eugen Aldea, 49 anni, residente a Roma; Alfredo Argento, 25 anni, residente a Gizzeria; Giuseppe Argento, 31 anni, residente a Gizzeria; Roberto Azzurri, 49 anni, Pomezia; Eugenio Barbarino, 37 anni, Mascali (CT); Cosimo Bonafortuna, 46 anni;residente a Locri; Giuseppe Bracale, 38 anni, Napoli; Mario Buffardi, 30 anni, Napoli; Alfio Calascibetta, 63 anni, San Giovanni A Piro (Salerno); Domenico Camastra 50 anni, Locri; Giovanni Camastra, 57 anni, Locri; Alessandra Carbone, 50 anni, residente a Roma; Massimiliana Carbone, 58 anni, residente a Roma; Antonio Casile, 52 anni, Reggio; Claudio Cepollaro, 35 anni, Napoli; Raffaele Cepollaro, 33 anni, San Giorgio a Cremano; Massimo Cinelli, 52 anni, Albano Laziale; Alberto Coppola, 54 anni, Napoli; Giovanni Corrado, 47 anni, Chiaravalle Centrale; Domenico D’Agostino, 50 anni, Avellino; Davide D’Ambrosio, 32 anni, Barasso (VA); Giuseppe Daniele, 45 anni, Napoli; Giuseppe De Lorenzo, 46 anni, Reggio; Mario De Lorenzo, 47 anni; Reggio; Francesco De Matteo, 26 anni, Napoli; Luigi De Maio, alias “Dott. Romano”, 41 anni, residente a Torre Annunziata; Luigi Devoto, 30 anni, residente a Quarto, Napoli ; Giacomo Di Maio, 64 anni, Roma; Antonio Di Mauro, 47 anni, Napoli; Lionello Di Venanzio, 57 anni, Foraro (RI); Tatiana Didenko, 41 anni, Reggio; Carmelo Fabretti, 41 anni, Catania; Vincenzo Zera Falduto, 33 anni, Reggio; Gioacchino Falsaperla, 56 anni, Catania; Tito Fazioli, 50 anni, Roma; Salvino Frazzetto, 62 anni, Sant’Agata Li Battiati; Salvatore Giorgio, 47 anni, Chiaravalle Centrale; Mario Gitano, 36 anni, Somma Vesuviana; Carlo Maria Grande, 33 anni, Reggio; Romano Gregori, 60 anni, Forano (RI); Antonino Grippaldi, 53 anni, Gagliano Castel Ferrato (Enna); Aldo Grutteria, 60 anni, Lamezia Terme; Giovanni Guida, 71 anni, Napoli; Ivan Infernuso, 43 anni, Napoli; Giovanni Iodice, 43 anni, Cimitile; Francesco Salvatore Labate, 45 anni, Reggio; Paolo Labate, 28 anni, Reggio; Saida Laklaii, 38 anni, Anzio; Vincenzo Paolo La Volpe, 37 anni, Napoli; Sergio Leonardi, 43 anni, Catania; Cesare Nicola Limardo, 28 anni, Limbadi; Antonio Maccarrone, 88 anni, Roma; Domenico Mazzitelli, 55 anni, San Calogero; Francesco Stefano Morabito, 57 anni, Laureana di Borrello; Mario Murolo 50 anni, Napoli; Roberto Murolo, 42 anni, Napoli; Anna Mykiyevych, 62 anni, Boscotrecase; Daniele Panella, 54 anni, Bovalino; Luciano Piccione, 51 anni, Vibo; Antonio Pietropaolo, 43 anni, Benestare; Giuseppe Pommella, 50 anni, Giugliano; Antonio Ricci, 61 anni, Pontecagnano Faiano; Gino Ricottini, 47 anni, Roma; Domenico Rigillo, 49 anni, San Vito sullo Ionio; Maria Romano, 43 anni, Napoli; Orazio Romeo, 52 anni, Acireale; Sabino Rubino, 38 anni, Torre Magiore; Francesco Rugeri 53 anni, residente Motta Sant’Anastasia; Gianfranco Ruggiero, 60 anni, Roma ; Marianna Ruggiero, 24 anni, Roma; Vincenzo Ruggiero, 86 anni, Gioia Tauro; Vincenzo Ruggiero, 23 anni Roma; Salvatore Sabatino, 52 anni, Napoli; Franco Sabba, 52 anni, Asti; Emanuela Scevola, 40 anni, Montecchio Emilia; Antonino Signorello, 53 anni, Belpasso; Gennaro Spinelli, 47 anni, Casalnuovo; Fabrizio Trifari, 45 anni, Napoli; Giuseppe Varacalli, 49 anni, Sant’Ilario dello Ionio; Antonio Vitale, 53 anni, Napoli; Vincenzo Vuotto, 49 anni, Napoli; Antonia Zampaglione, 49 anni, Reggio e Carla Zeccato, alias “Dott.ssa. Primitivo”, 53 anni, Residente a Trecase (Napoli),
Le parti offese individuate
Sono state individuate come parti offese Lo stato Italiano in persona del Consiglio dei ministri; il ministero dell’interno; L’agenzia delle Entrate; L’agenzia delle dogane e dei monopoli; la Regione Calabria; il Comune di Locri; il Comune di Gioia Tauro e la città di Reggio, nella persona del sindaco.
L’udienza preliminare
Il gup ha fissato l’udienza preliminare per il prossimo 20 settembre e quel giorno gli avvocati difensori (nel cui collegio compaiono i nomi, tra gli altri, di Vincenzo Cicino, Amedeo Bianco, Franco Coppi, Salvatore Giunone, Francesco Gambardella e Diego Brancia) tenteranno di smontare le ipotesi di accusa.
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