‘Piano per il Sud’, il commento del mondo politico-istituzionale e dei sindacati

Sono molti i commenti sul ‘Piano per il Sud’, presentato nella giornata odierna a Gioia Tauro dal Premier Giuseppe Conte e dal ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano. Tra questi parole importanti d parte mondo politico-istituzionale e dei sindacati.

Mazzuca (Unindustria Calabria), ok piano ma scelte condivise
Mazzuca (Unindustria Calabria), ok piano ma scelte condivise

Dall’Esecutivo arriva un buon segnale per il Mezzogiorno e per la Calabria, ma serve anche il confronto con il territorio. E’ in sintesi la posizione degli industriali calabresi rispetto il Piano per il Sud varato dal governo, esplicitata dal presidente di Unindustria Calabria, Natale Mazzuca. “La presenza in Calabria del presidente Conte e dei ministri Provenzano e Azzolina è la conferma di un’attenzione delle istituzioni nazionali verso la nostra terra, che non possiamo non apprezzare – premette – la scelta di Gioia Tauro, come luogo simbolico dal quale far partire il piano decennale di investimenti per il futuro del Mezzogiorno e del Paese, ha grande significato perché testimonia la consapevolezza dell’Esecutivo in ordine al ruolo della più importante infrastruttura di transhipment italiana”.  ​Mazzuca, anche a nome dei presidenti delle territoriali di Unindustria Calabria, Fortunato Amarelli, Rocco Colacchio, Aldo Ferrara, Mario Spanò e Domenico Vecchio, sottolinea anche come “tante volte, nel corso dei decenni, i rappresentanti dei governi che si sono susseguiti alla guida dell’Italia hanno annunciato investimenti destinati a migliorare l’economia calabrese e meridionale. Tuttavia, la storia ha spesso dimostrato, specie in realtà particolarmente complesse come quella calabrese, che le migliori intenzioni pubblicamente manifestate non si sono quasi mai tradotte in realtà. Il nostro auspicio è che questa sia davvero la volta buona, perché il tessuto sociale e produttivo di questa terra, meravigliosa per quanto afflitta da tanti problemi, non ha intenzione di arrendersi al pessimismo”. Guardiamo dunque agli annunci sull’alta capacità, sulla riduzione dei tempi di percorrenza della tratta ferroviaria tra la Calabria e Roma e sul terzo macrolotto dei lavori della Ss 106 Ionica in maniera fiduciosa e laica. Così come troviamo opportuna e seria la scelta di vincolare il 34% degli investimenti futuri del Paese a favore del Mezzogiorno. Tutto ciò però non basta. Abbiamo bisogno di un sistema aeroportuale pienamente efficiente e soprattutto di una pubblica amministrazione più snella e flessibile. Emblematico, in tal senso, è il ritardo delle misure legate alla Zes che fatica a prendere concretamente il via”. “Esprimiamo comunque soddisfazione per le premesse di questo nuovo percorso che il Mezzogiorno si appresta ad affrontare, auspicando un sempre maggiore coinvolgimento delle associazioni di categoria e delle parti sociali perché i processi di riforma, specie in campo economico, non possono essere calati dall’alto, ma vanno condivisi con i territori e gli attori dello sviluppo locale”, conclude Mazzucca.

Conte (Leu), bene il Piano ma occorrono più risorse

Bene il Piano per il Sud, “ma occorrono più risorse”. Lo dice in una nota Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali. “L’Italia chieda all’Europa di aggiungere ai 5 obiettivi strategici del 2020-2027, un sesto obiettivo, l’Europa mediterranea – aggiunge – con il Piano per il Sud, grazie all’impegno del ministro Provenzano, il programma del Governo entra in una fase operativa, come il presidente Conte aveva preannunziato. E lo fa in una sede altamente simbolica, l’istituto Severi di Gioia Tauro. E’ naturalmente un annunzio che va tradotto in progetti e assistito con una politica ordinaria di contesto che ne valorizzi l’impatto. Non bastano cento miliardi in 10 anni, atteso che vi si comprendono anche i fondi europei. Lo Stato deve fare la sua parte, a partire dal prossimo bilancio. E intanto candidare il Mezzogiorno a usufruire in maniera diffusa dei 10 miliardi stanziati per l’economia Green, non accettando che vi sia ricompresa solo l’Ilva di Taranto ma comprendendovi altre realtà a rischio ambientale, come la Campania”.

Bevacqua, per prima volta non spot ma azione lunga durata

“È un segnale importante che, fra i tanti Sud compresenti, il Governo abbia scelto la Calabria e il sito di una Zes fondamentale per illustrare un progetto così ambizioso. Al netto, infatti, della facile ironia su una foto sbagliata, quel che dovrebbe destare il nostro interesse è il contenuto del Piano per il Sud presentato oggi a Gioia Tauro dal premier Conte insieme ai ministri Provenzano e Azzolina: per la prima volta, mi pare che si rinunci sensatamente agli annunci spot e si propenda per un’azione di lunga durata, attraverso un programma decennale”. È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, che sottolinea: “La prima vera buona notizia è che, finalmente, si è deciso di far rispettare la norma di legge che impone di riservare al Sud il 34% di ogni spesa per investimento pubblico: 21 miliardi nel triennio 22020-2023 (+ 65% rispetto al 2018-2020) e oltre 130 miliardi fino al 2030. Le misure vanno tutte nella direzione più virtuosa, a cominciare dagli investimenti sul capitale umano (scuola e ricerca), al potenziamento della rete ferroviaria e stradale, alla svolta ecologica (reddito energetico, sostenibilità ed economia circolare), alle opere infrastrutturali, ai protocolli occupazionali con cassa Depositi e Prestiti e con Invitalia”. “C’è un solo modo però – continua Bevacqua – per evitare che il tutto si concreti nel troppe volte visto libro dei sogni e consiste, a mio modesto avviso, in quello che la settimana scorsa ho ribadito nella Direzione nazionale del PD: stoppare la follia dell’autonomia differenziata concertata fra Governo e singole Regioni. Bisogna portare la discussione in Parlamento e stabilire due pilastri inamovibili: individuazione preliminare dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (buttando a mare le storture della spesa storica) e dotazione di risorse adeguate per una vera perequazione (infrastrutturale e non)”. “Il Piano per il Sud – conclude Bevacqua – avrà successo solo e soltanto se ci si convincerà che il Sud non vuole mance ma giustizia, equità e autentiche possibilità di vita civile”.

Sud:​ M5s, con piano da 33 mld riparte lo sviluppo

“Il Piano per il Sud presentato dal Premier Giuseppe Conte, a Gioia Tauro, punta a ricucire un Paese che ancora viaggia a due velocità e a colmare un gap strutturale dell’economia italiana che sconta ritardi che alimentato solo disuguaglianze”. Lo affermano i senatori calabresi M5s. “Vale 33 miliardi di euro per investimenti nelle infrastrutture, strade e ferrovie- aggiungono -.  Parliamo di un’iniezione di liquidità che farà ripartire cantieri per opere appaltabili entro 2021, in continuità con il lavoro svolto da Barbara Lezzi, che quando era ministro del Sud era riuscita ad aumentare dal 28 al 34% la percentuale di risorse ordinarie destinate dallo Stato al Mezzogiorno e a stilare un pacchetto di misure specifiche per il Sud, poi inserite legge di Bilancio 2020. Siamo certi che anche questo intervento contribuirà a creare lavoro e sviluppo – concludono – in continuità con l’azione avviata dall’ex ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli, che ha lavorato intensamente per riuscire a rilanciare il porto di Gioia Tauro, alla quale anche la manovra 2020 ha destinato risorse per riqualificarlo”.

 Catalfo, al lavoro per ampliare bonus donne e disoccupati

Ministero del Lavoro in prima linea per la realizzazione del Piano Sud con l’ampliamento degli sgravi per le assunzioni. I bonus promossi dal Ministero del Lavoro rappresentano un acceleratore importante per far ripartire l’occupazione, in particolare, è allo studio l’ampliamento dello sgravio contributivo per le donne e per i soggetti disoccupati da almeno ventiquattro mesi. “Abbiamo elaborato con il Ministro Provenzano un pacchetto di incentivi che è finalizzato alla creazione di occupazione stabile nel mezzogiorno. Puntando su sgravi contributivi per le assunzioni di donne e disoccupati di lunga durata. Investiremo così le risorse del fondo sviluppo e coesione in modo mirato.” Così il Ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo sull’ampliamento degli incentivi per il mezzogiorno.

Cgil, Piano positivo da implementare, serve confronto

“Un Piano che prevede un orizzonte pluriennale e contiene alcune misure positive, in parte già contenute nella piattaforma unitaria Cgil, Cisl, Uil che, se pienamente applicate, potranno aiutare lo sviluppo del Mezzogiorno soprattutto rispetto alla capacità di spesa delle amministrazioni pubbliche”. Così la Cgil nazionale commenta il ‘Piano Sud 2030’ del Governo presentato oggi dal presidente del Consiglio Conte e dai ministri Provenzano e Azzolina in conferenza stampa a Gioia Tauro. “Buona parte delle risorse per il Piano – sottolinea la confederazione – dovranno derivare, infatti, dalla riprogrammazione e dall’accelerazione della spesa del Fondo Sviluppo e Coesione e dei fondi europei Sie, così come dalla piena attuazione della clausola del 34% degli investimenti pubblici ordinari da garantire alle regioni del Sud”. Il progetto del governo “è articolato nei contenuti e nei tempi e necessita di un lavoro continuativo di implementazione e di coordinamento. Per questo – conclude la Cgil – chiediamo che il ministro Provenzano riprenda quanto prima il confronto con le organizzazioni sindacali sulle misure annunciate e sugli ulteriori interventi necessari per lo sviluppo del Mezzogiorno”.

Sud: Auddino (M5s), piano Governo riduce divario

“Il Governo dimostra ancora una volta attenzione per il Sud. La Calabria, insieme alle altre regioni del Mezzogiorno, è destinataria di un piano di investimenti da 123 miliardi di euro per il prossimo decennio, di cui 21mld per il triennio 2020-2022, per infrastrutture, mobilità sostenibile, viabilità secondaria, strade e ferrovie. Sono certo che questo intervento contribuirà a creare lavoro e sviluppo e ridurre quel gap strutturale che ancora oggi alimenta disuguaglianze tra il Nord e il Sud del Paese”. Lo dice il senatore calabrese del M5s Giuseppe Fabio Auddino, che ha partecipato a Gioia Tauro alla presentazione del Piano. “Questo piano di investimenti – aggiunge – consentirà di sviluppare infrastrutture come il TAC e il Tav da Salerno a Reggio Calabria, la nuova strada statale 106. Gioia Tauro ancora una volta è stata oggetto di attenzione da parte del Governo, che con questo piano punterà a sviluppare l’area industriale e il porto di Gioia Tauro, in continuità con l’azione avviata dall’ex ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli e proseguita dal vice Ministro Cancelleri, che ha lavorato intensamente per rilanciare l’area portuale”. “Ma non è tutto, il piano prevede interventi sulla sanità e per il contrasto alla dispersione scolastica”, dice ancora l’esponente del M5S. “Tutte misure – conclude – che sicuramente saranno in grado di far ripartire l’economia e l’occupazione”.

Ganga (Cisl), positivo il Piano ma serviva confronto

“Riteniamo sia positiva la scelta di fare un piano per il sud in una prospettiva decennale, ma pensiamo che un intervento così rilevante per il Paese, che aspira a rilanciarne la capacità di crescita complessiva, avrebbe richiesto  un confronto più approfondito, attraverso un esame maggiormente articolato delle misure presentate in conferenza stampa dal Presidente del consiglio e dal Ministro per il sud stamattina a Gioia Tauro”. Lo sottolinea in una nota il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga. Aggiunge Ganga: “Stiamo ora esaminando il dettaglio del Piano stesso, verificandone il merito rispetto a quanto la nostra Organizzazione ha proposto assieme a Cgil, UiL e Confindustria, nella declinazione del Patto per la fabbrica che richiama per il Mezzogiorno decise azioni di politica produttiva ed in particolare industriale. Da un primo esame il piano ci sembra vada nella giusta direzione, per i suoi aspetti attenti sia all’economia che al sociale che vede l’area in particolare sofferenza in ordine all’effettivo esercizio dei diritti di cittadinanza: lavoro, sanità, istruzione, mobilità. Indicate le priorità restiamo in attesa di capire quale sia il piano delle risorse certe per evitare, come è successo nel passato, azioni che non riscontrino nei fatti la loro piena attuazione”.
Per il sindacalista, “mentre si avvia questa fase di nuova programmazione sul Sud è importante sbloccare fin nei mesi a venire parte delle risorse già bilanciate a favore delle infrastrutture meridionali e insulari che attendono la loro piena attuazione. Apprezziamo lo sforzo di costruire un intervento organico per il Mezzogiorno ed in prospettiva aperto al confronto con il partenariato economico e sociale ma riteniamo, tuttavia, che si sarebbe potuto fare meglio, riportando il confronto stesso ai tavoli che lo stesso Presidente del consiglio ha attivato con i sindacati a palazzo Chigi così come avevamo sollecitato in un recente incontro presso il ministero”

Redazione Calabria 7

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