Picchia e minaccia moglie e figlio per anni, libertà vigilata per 57enne catanzarese

L'uomo le ha impedito di crearsi una sua indipendenza economica vietandole di trovare un lavoro e vietandole gli spostamenti
Roccabernarda

Il personale della Squadra Mobile della Questura di Catanzaro, con il supporto del Nisa, ha eseguito un’ordinanza di applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata da eseguirsi in un’apposita struttura terapeutica individuata dal pm nei confronti di S.C., di 56 anni, perché ritenuto gravemente indiziato di maltrattamenti contro familiari e conviventi ai danni di sua moglie e di suo figlio di sette anni.

Le indagini

Le indagini

Dalla complessiva attività d’indagine è emerso che da anni la donna era costretta a subire reiterate aggressioni fisiche e verbali nonché comportamenti minacciosi e mortificanti da parte dell’uomo. Sin dall’inizio della relazione sentimentale, da quando erano ancora fidanzati, l’uomo ha manifestato un carattere aggressivo nei confronti della donna. Lui la offendeva e la minacciava continuamente, la picchiava ripetutamente con schiaffi, calci e spintoni nel corso di liti originate da futili motivi, la insultava con espressioni volgari, le ha impedito di crearsi una sua indipendenza economica vietandole di trovare un lavoro, non le ha consentito di spostarsi liberamente impedendole di utilizzare la sua auto, l’ha minacciata di morte.

Sottoposizione a programma terapeutico

L’ha costretta – secondo gli inquirenti – a vivere in uno stato di sopraffazione, umiliazione e violenza, fisica e verbale, di sofferenza morale e psichica tale da renderle la vita e l’esistenza dolorosa. S.C. è già stato condannato in primo grado, nel maggio 2020, per maltrattamenti posti in essere dal 2013 al 2016 proprio ai danni della moglie. Nonostante la condanna, egli ha persistito nei suoi comportamenti, anche in presenza e ai danni del figlio di 7 anni. Diversi, peraltro, sono stati gli interventi della volante in occasione degli episodi descritti.

Sulla base degli elementi relativi ai più recenti episodi è stata, pertanto, emessa dal gip del Tribunale di Catanzaro, su conforme richiesta della Procura della Repubblica (pm Saverio Sapia), la misura di sicurezza della libertà vigilata con obbligo di sottoporsi al programma terapeutico prescritto dal personale medico della struttura terapeutica a cui è stato affidato.

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