Piscina Crotone: la ricostruzione delle indagini e gli esiti

riccione piscina

In relazione all’indagine sulla gestione della piscina di Crotone, la Questura del capoluogo ha diramato il seguente comunicato.

“Nell’anno 2018 è stata avviata un’articolata e complessa attività d’indagine a cura della Digos di Crotone finalizzata ad accertare l’esistenza di presunte irregolarità circa l’affidamento e la gestione della piscina comunale da parte del Comune di Crotone, ente concedente, al Consorzio Sportivo “DAIPPO”.

“Nell’anno 2018 è stata avviata un’articolata e complessa attività d’indagine a cura della Digos di Crotone finalizzata ad accertare l’esistenza di presunte irregolarità circa l’affidamento e la gestione della piscina comunale da parte del Comune di Crotone, ente concedente, al Consorzio Sportivo “DAIPPO”.

L’attività investigativa espletata ha trovato riscontro in una certosina attività intercettiva dei soggetti coinvolti oltre che in una corposa acquisizione documentale, ragion per cui è stato possibile ricostruire l’intero iter procedimentale amministrativo che è sfociato nel dicembre del 2018 in un affidamento diretto del bene pubblico al Consorzio DAIPPO.

Difatti, il Comune di Crotone non si è avvalso di una procedura di gara ad evidenza pubblica per la gestione del bene comunale così come previsto dal codice dei contratti pubblici bensì di un affidamento diretto il cui iter è stato dimostrato essere turbato sin dall’inizio.

A ragione di quanto detto, sono state individuate una serie di responsabilità e di condotte illecite sussumibili nella fattispecie di reato ex art. 353 bis c.p. “Turbata libertà del procedimento di scelta del contraente”.

Nel caso di specie è emerso un vero e proprio accordo collusivo tra i soggetti appartenenti al Comune di Crotone e i soggetti privati appartenenti al Consorzio Sportivo, i quali agivano indisturbati attraverso trattative clandestine (fatte di incontri privati e nascosti lontani dalle sedi ufficiali).

Il procedimento amministrativo era turbato in quanto non era più la sede naturale del perseguimento dell’interesse pubblico dal momento che gli stessi Amministratori Comunali agivano violando il principio del buon andamento dell’attività amministrativa, accogliendo richieste illogiche e onerose da parte del Consorzio, il quale risultava paradossalmente la parte forte di una trattativa con la P.A.

A conferma di ciò, nel dicembre del 2018, il Comune di Crotone ha affidato la piscina al Consorzio alle condizioni da quest’ultimo nonostante lo stesso già negli anni passati si era reso moroso creando un danno economico ingente (pari ad un milione di euro circa) al Comune che si accollava tutte le spese attinenti la gestione della piscina.

DECISIONI A.G.

Le indagini si concludevano deferendo alla locale A.G. i seguenti soggetti, nei confronti dei quali peraltro è stata emessa ordinanza di misura cautelare del divieto di dimora ex art. 283 c.p.p., provvedimento questo che veniva eseguito nella prima mattinata nei confronti di:

PUGLIESE Ugo, nato a Crotone il 26.11.1961, Sindaco della città di Crotone e Presidente della Provincia attualmente in carica;

-FRISENDA Giuseppe, nato a Crotone il 24.03.1977, Assessore in carica alle Politiche dello Sport, Spettacolo, Politiche Giovanili e Turismo del Comune di Crotone;

-PAONESSA Daniele Giacomo Carmine, nato a Crotone il 25.07.1950, Direttore dell’Impianto ed Amministratore della piscina comunale per conto del Consorzio Sportivo “DAIPPO”, delegato CONI per la Provincia di Crotone;

-APE Emilio, nato a Crotone il 26.01.1954, ex dipendente del Comune di Crotone, Presidente della “DAIPPO” sino al 10.09.2018, socio della “Società Libertas Mako Nuoto”, società sportiva dilettantistica a r.l. e attuale Presidente del Consiglio Direttivo della Società Rari Nantes “L. Auditore”, attualmente in quiescenza;

-GERMINARA Giuseppe, nato a Savelli (Kr) il 14.09.1971, Dirigente del Settore 4^ – Lavori Pubblici, Patrimonio, Ambiente e Urbanistica del Comune di Crotone, attualmente in servizio.

Tutti ritenuti responsabili del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente ex art. 353 bis c.p.

Risultano, altresì, indagati D.M.G., crotonese, classe 1952, ritenuto responsabile dei reati di abuso di ufficio in concorso ex art. 323 c.p. e 110 c.p., e D.L.S., crotonese, classe 1966, per i reati di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente ex art. 353 bis c.p., abuso di ufficio in concorso ex art. 323 c.p. e 110 c.p.

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