di Nico De Luca – E’ una storia tipica delle nostre latitudini, una di quelle situazioni in cui paradossalmente esiste una struttura all’ altezza ma poi manca la capacità di gestirla in modo continuativo.
Calabria7 da voce alle decine di persone che gravitano sulla piscina olimpionica di Crotone, un impianto di eccellenza, che ha allevato centinaia di giovani atleti e consentito di fare attività agonistica a diverse società.
Calabria7 da voce alle decine di persone che gravitano sulla piscina olimpionica di Crotone, un impianto di eccellenza, che ha allevato centinaia di giovani atleti e consentito di fare attività agonistica a diverse società.
Ma che oggi purtroppo resta chiuso e su cui grava un’inchiesta giudiziaria che ha determinato la caduta del sindaco.
Non abbiamo potuto sentire la voce del commissario prefettizio Tiziana Costantino ma sentiremo ora invece quella di varie persone che a vario titolo temono di perdere il lavoro e soprattutto una delle migliori infrastrutture cittadine.
Abbiamo incontrato il comitato Piscina bene comune, con Antonio Clausi e Vincenzo Medici nei pressi della vecchia piscina sul lungomare, la cui sorte si teme possa fare anche la nuova piscina olimpionica.
Poi siamo stati in via Giovanni Paolo II : davanti ai cancelli desolatamente chiusi una piccola folla si è radunata per denunciare ai nostri microfoni disagi, danni ed anche umiliazione di una città intera.
Per le società Salvatore Arcuri e Roberto Fantasia; per gli ex dipendenti Francesco Cavallaro;tra i giovani atleti Andrea Muscò e Mattia Cavallaro; per i genitori Santo Riillo.
Redazione Calabria7