“Mettere al servizio della mia gente l’esperienza e i rapporti che ho costruito in Parlamento e al governo, cosciente che la nostra terra ha bisogno di rappresentanti in grado di produrre risultati e di superare le logiche, tipicamente nostrane, della banalizzazione dei problemi, dell’immobilismo e delle clientele”. La deputata di Impegno Civico Dalila Nesci ha spiegato così le ragioni della sua candidatura alla Camera, nel corso della conferenza stampa tenuta stnmane a Vibo Valentia, all’hotel 501. La parlamentare ha poi ricordato il risultato politico personale in favore della Calabria: il finanziamento, come sottosegretaria per il Sud, di “quasi 230 milioni di euro per 110 interventi di utilità reale con il Contratto istituzionale di sviluppo”.
“Con il Pnrr – ha poi aggiunto la sottosegretaria Nesci – abbiamo dato ulteriori strumenti di crescita economica e di tutela della salute. La Calabria ha 350 milioni da spendere per potenziare i servizi della sanità pubblica. Il problema è che mancano medici, infermieri e Oss, come avevo rilevato nel 2015, quando in Parlamento lanciai l’allarme sull’urgenza di nuovo personale sanitario per il rispetto della legge sui turni e i riposi obbligatori imposta dall’Europa”.
“Con il Pnrr – ha poi aggiunto la sottosegretaria Nesci – abbiamo dato ulteriori strumenti di crescita economica e di tutela della salute. La Calabria ha 350 milioni da spendere per potenziare i servizi della sanità pubblica. Il problema è che mancano medici, infermieri e Oss, come avevo rilevato nel 2015, quando in Parlamento lanciai l’allarme sull’urgenza di nuovo personale sanitario per il rispetto della legge sui turni e i riposi obbligatori imposta dall’Europa”.
“Ridurre gap tra Nord e Sud”
“Continuo a spingere – ha aggiunto – per una soluzione ministeriale che consenta di assumere nuovi medici e altre figure sanitarie, soprattutto nel settore dell’emergenza/urgenza e nelle aree disagiate e a bassa densità abitativa come la Calabria, in particolare il Vibonese e la Piana di Gioia Tauro, regione spogliata di servizi primari tra cui l’assistenza di base e le Cure palliative. Va ridotto il divario fra il Sud e il Nord. Allora servono parlamentari avveduti e inamovibili, capaci di rappresentare i bisogni locali e di ottenere risultati concreti.
Insieme dobbiamo continuare a difendere e valorizzare il territorio, che non può più essere oppresso e impoverito dalla ’ndrangheta. Ma dobbiamo fare delle scelte. Io sto con il ministro Luigi Di Maio, anzitutto perché ha partecipato in prima persona alle nostre battaglie: alla raccolta firme che in una piazza con 8mila persone avviammo insieme al collega Giuseppe d’Ippolito, oggi candidato senatore con Impegno Civico, al fine di presentare una mia proposta di legge regionale sulla sanità. Inoltre, con noi Di Maio ha difeso l’imprenditore antimafia Nino De Masi, vessato dalla ’ndrangheta e vittima di usura bancaria, così mettendone in sicurezza le aziende e i relativi lavoratori”.