Polizia, commemorato a Lamezia il vice sovrintendente Pietro Caligiuri: vittima del dovere

Il ricordo del vice sovrintendente, medaglia d’oro al Valore civile, già in servizio presso il Commissariato lametino, deceduto in servizio, il 10 maggio 1996, all’età di 39 anni

Nella mattinata di ieri, presso il piazzale del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, il Questore della Provincia di Catanzaro, Mario Finocchiaro, assieme alla vedova, Ornella Spinosa, e ai figli, Laura e Stefano, ha deposto alla stele dei Caduti della Polizia di Stato un cuscino di fiori del Capo della Polizia – Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Lamberto Giannini, in onore e ricordo del Vice Sovrintendente Pietro Caligiuri, Medaglia d’Oro al Valore Civile, già in servizio presso il Commissariato lametino, deceduto in servizio, il 10 maggio 1996, all’età di 39 anni.

Nel corso della cerimonia, svoltasi in forma raccolta nel rispetto della normativa di contingentamento per l’emergenza Covid-19, alla quale hanno partecipato il Dirigente del Commissariato, dott. Raffele Pelliccia, il Dirigente della Polizia di Frontiera Aerea dell’Aeroporto lametino, dr.ssa Concetta Amedola, i Rappresentanti Provinciali e locali delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’ANPS, nonché il cappellano del Corpo, don Biagio Maimone, il Questore, in un breve discorso, ha ricordato la figura del Caduto, le circostanze della sua uccisione e il valore per tutti i poliziotti del Suo atto eroico, che ha esaltato e dato concretezza ad espressioni, quali “senso del dovere” e “spirito di sacrificio”, costituendo un esempio per tutti i poliziotti che, quotidianamente, assicurano alla collettività ordine e sicurezza.
Nel corso della cerimonia, svoltasi in forma raccolta nel rispetto della normativa di contingentamento per l’emergenza Covid-19, alla quale hanno partecipato il Dirigente del Commissariato, dott. Raffele Pelliccia, il Dirigente della Polizia di Frontiera Aerea dell’Aeroporto lametino, dr.ssa Concetta Amedola, i Rappresentanti Provinciali e locali delle Organizzazioni Sindacali della Polizia di Stato e dell’ANPS, nonché il cappellano del Corpo, don Biagio Maimone, il Questore, in un breve discorso, ha ricordato la figura del Caduto, le circostanze della sua uccisione e il valore per tutti i poliziotti del Suo atto eroico, che ha esaltato e dato concretezza ad espressioni, quali “senso del dovere” e “spirito di sacrificio”, costituendo un esempio per tutti i poliziotti che, quotidianamente, assicurano alla collettività ordine e sicurezza.
Come sottolineato dal Questore, con la sua azione ha dato prova di profonda interiorizzazione dei valori che avevano ispirato tutta la sua carriera professionale, guadagnandosi un posto di rilievo tra i, purtroppo, numerosi caduti della Polizia di Stato, vittime del dovere. Nel corso della cerimonia, un momento di profonda commozione quando il trombettiere della Polizia di Stato ha intonato le note del “silenzio”, seguite dalla benedizione impartita dal cappellano.

Pietro Caligiuri, nasce a Serrastretta (CZ) il 26 febbraio 1957.
Arruolatosi nella Polizia di Stato nel 1978, nel corso del servizio, prestato presso le Questure di Milano, Roma e Cosenza, aveva già sostenuto due conflitti a fuoco. Dopo qualche anno, rientrava in Calabria, venendo assegnato al Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, e si stabiliva, con la famiglia, nella frazione Accaria di Serrastretta, suo luogo di nascita. Nel pomeriggio del 10 maggio 1996, a riposo dal servizio, si trovava nella sua abitazione, insieme alla moglie Ornella e ai due figli in tenera età, Laura di otto anni e Stefano di cinque, quando una telefonata dall’Ufficio lo avvertiva che era stata segnalata una sparatoria proprio nella frazione di Accaria. Immediatamente, senza alcuna esitazione, Pietro usciva da casa e, subito, si rendeva conto che un compaesano, Francesco Davide, armato di pistola, aveva iniziato a sparare all’impazzata e aveva già ferito gravemente due persone, in transito sulla pubblica via. Il Vice Sovrintendente, dopo aver prestato il primo soccorso ai feriti, si avvicinava allo sparatore, tentando di intavolare un dialogo, anche facendo leva sulla reciproca conoscenza, al fine di farlo desistere dall’azione criminale, ma questi, dopo un accenno di interlocuzione, ad un certo punto, riprendeva a fare fuoco contro il poliziotto, che veniva attinto da uno dei colpi sparati e cadeva a terra in una pozza di sangue. Nonostante gli immediati soccorsi, il Vice Sovrintendente Caligiuri decedeva durante il trasporto all’ospedale.
Giunte, nel frattempo, altre Volanti del Commissariato e i Carabinieri del posto, il Davide si barricava in casa, assieme al padre, e, solo dopo un ulteriore conflitto a fuoco, veniva neutralizzato ed arrestarlo.
Il 19 maggio 1997, il Presidente della Repubblica, per l’eroico gesto, ha conferito al Vice Sovrintendente Pietro Caligiuri la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria, e con successivo Decreto del Ministro dell’Interno del 23 maggio 1997, gli veniva riconosciuta la qualifica di “vittima del dovere”.

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